La pasta di mandorla è una tipica ricetta siciliana (importata dagli arabi) ma le nostre nonne ci raccontano che questi dolci venivano preparati anche nel Cilento in occasione di ricorrenze importanti quali matrimoni o festeggiamenti in onore della nascita del primo nipote. Essi contribuivano alla decorazione del tavolo per gli ospiti, la sera prima del grande evento.
Nel caso di una festa nuziale, la casa era piena di decorazioni, tutto era impeccabile. Si respirava un’atmosfera gioiosa e festosa. Quando a sposarsi era una figlia femmina gli abitanti del posto e i parenti più stretti si recavano presso l’abitazione della famiglia della sposa per trascorrere insieme le ultime ore prima del grande giorno.
Durante la serata lo sposo si presentava “a sorpresa” sotto casa della sposa e iniziava a cantare, spesso accompagnato da amici o musicisti. Oggi questa tradizione è ancora fortemente radicata nel territorio ed è un’occasione per riunire le famiglie, dimostrando davanti a tutto il vicinato l’impegno che lo sposo prometteva di compiere il giorno successivo all’altare.
In queste occasioni la pasta di mandorla o pasta reale (un dolce così buono da essere “degno di un Re”) non doveva mai mancare.
Ricoperti dal tradizionale naspro o da glassa di zucchero bianca o a seconda dell’occasione colorata, questi dolci introdotti sul territorio forse in epoca borbonica venivano fatti asciugare per un paio di giorni e poi abbelliti con un chiodo di garofano. Quando i parenti o gli amici visitano le nostre case rimangono meravigliati e stupiti perchè per fortuna nei nostri piccoli borghi c’è ancora qualcuno che non smette di prepararli, continuando così a portare avanti le tradizioni dei nostri genitori o nonni.