È di ieri la decisione del Tar Campania che accoglie la sospensiva presentata dal Governo, dal MIUR, dal Ministero della Sanità e da alcuni genitori contro l’ordinanza del Presidente De Luca di voler mantenere chiuse le scuole dell’infanzia, le elementari e le medie fino al 29 gennaio 2022. Pertanto, era prevista per oggi l’apertura, sul territorio campano, di tutte le scuole dell’infanzia, le primarie e le secondarie di primo grado.
Eppure questo non ha impedito ai sindaci dei comuni della provincia di Salerno (Sassano, San Rufo, Sant’Arsenio, Vallo della Lucania, Ascea, Gioi, Sapri, Giffoni Valle Piana, Sant’Egidio del Monte Albino, Agerola, Olevano sul Tusciano, Roccagloriosa, Scafati, Teggiano, San Marco Evangelista, Auletta, Buccino, Caggiano, Campagna, Castelnuovo di Conza, Colliano, Contursi Terme, Laviano, Oliveto Citra, Palomonte, Ricigliano, Romagnano al Monte, Salvitelle, San Gregorio Magno, Santomenna, Valva, Vietri sul Mare, Cetara, Maiori, Minori, Ravello, Scala, Atrani, Amalfi, Conca dei Marini, Furore, Praiano, Positano e Tramonti), della provincia di AVELLINO (Montemiletto, Pietradefusi, Montefalcione), della provincia di CASERTA (Santa Maria a Vico, San Felice a Cancello, Castel Volturno), della provincia di NAPOLI (Giugliano in Campania, Meta, Sant’Antonio Abate, Castellammare di Stabia, Gragnano, Pomigliano D’Arco, Pollena Trocchia, Agerola, Sant’Anastasia, Cicciano, Vico Equense, Santa Maria la Carità, Qualiano, Nola, Casola, Calvizzano, Scisciano) e della provincia di BENEVENTO (San Bartolomeo in Galdo, San Giorgio del Sannio, Cerreto Sannita e Castel Volturno) di contravvenire comunque sia alle disposizioni del Governo che alla decisione del Tar Campania sullo svolgimento delle attività didattiche in presenza.
“È inaccettabile e assolutamente non condivisibile la decisione sconsiderata di alcuni sindaci campani di tenere ancora oggi e per i prossimi giorni chiuse le scuole – dichiara l’Avv. Matteo Marchetti, vicesegretario nazionale del Codacons – Ed è proprio per questo motivo che da domani, in caso di chiusura procrastinata, si procederà a denunciare alle Procure della Repubblica competenti i sindaci dei comuni sopra indicati per il reato di interruzione di pubblico servizio. Inoltre, tale elenco sarà trasmesso già in giornata alla Presidenza del Consiglio dei ministri”