Consensi ed adesioni alle stelle per il movimento “Cilento c’è – Gli Introvabili” , progetto partorito dalla fervida e feconda mente dell’imprenditore pisciottano Carlo Sacchi (noto e apprezzato anche come direttore artistico di svariati ed importanti eventi) che mette sullo stesso piano gastronomia, cultura, bellezze paesaggistiche, arte al solo scopo di valorizzare la sua terra e contrastare l’appiattimento della globalizzazione.
L’idea è, all’apparenza, semplice: esaltare le tipicità locali. Tutte, in ogni campo. A partire dalla selezione di una serie di prodotti – riferiti all’enogastronomia – unici e irripetibili e riconducibili solo alla terra del Mito. Come le alici di menaica, la lavorazione dei frutti dell’ulivo in tutte le sue forme, fichi bianchi, salumi, fagioli di Controne, la pasta fatta in casa, il miele di corbezzolo, alcuni vini autoctoni di nicchia e tanto altro ancora.
Rivolgersi, poi, direttamente ai consumatori, anche su scala internazionale, saltando la filiera della grande distribuzione. Questo perché l’esiguità della produzione non lo giustificherebbe e poi per rendere accessibili ai consumatori prodotti altrimenti troppo costosi.
Cilento C’è, si pone come vero e proprio movimento culturale e identitario del territorio, ampliando il raggio di azione, dando rilievo e attenzione ai fermenti culturali della regione e le bellezze paesaggistiche. Attività, questa, per altro già iniziata da Sacchi con l’istituzione dei premi in memoria di Aniello de Vita e del cardinale Rocco Favale che individua ed esalta i cilentani che danno onore e importanza alla propria terra. Tra questi, pittori e scrittori a centinaia.
Il progetto “Cilento c’è – Gli introvabili”, presentato l’8 settembre scorso al Festival di Venezia, e successivamente, 15 ottobre, all’8^ edizione del Festival delle Eccellenze Italiane di Roma, ha riscosso consensi e curiosità notevoli sia da soggetti privati che da quelli delle istituzioni pubbliche. Tanto da spingere i responsabili ad incentivare i passaggi per renderlo operativo nel più breve tempo possibile.
Oltre al già citato Carlo Sacchi, nel gruppo dei fondatori sono confluite diverse personalità note in ambienti sia culturali che dell’imprenditoria non solo locale, come, ad esempio, Mario Romano, Claudio Mele, Francesco Scianni, Antonio Piazza, Sergio De Rosa, Loreto D’Aiuto, Antonio Rinaldi, Pasquale Alario, Ermanno Montuorsi ed altri ancora.