Aumentano i casi positivi e le strutture sanitarie del Cilento vanno in sofferenza. Emblematico quanto accaduto ieri dinanzi all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Dalle dieci del mattino fino alle diciotto di ieri sera due ambulanze rianimative sono rimaste ferme dinanzi al Pronto Soccorso con a bordo pazienti positivi al Covid 19.
Due pazienti arrivati con il 118 all’ospedale di Vallo e da collocare considerata la positività in strutture Covid. A bordo delle due ambulanze un paziente arrivato da Ogliastro Cilento già con sintomi legati al Covid 19. L’aggravarsi delle sue condizioni ieri mattina ha reso necessario l’intervento dell’ambulanza della Misericordia che lo ha trasferito all’ospedale San Luca dove è rimasto sul mezzo di soccorso per otto ore interminabili prima di essere ricoverato al Nosocomio di Vallo per carenza di posti nelle strutture Covid.
Stessa sorte per un altro paziente di Agropoli, arrivato al San Luca dopo aver perso i sensi all’interno di un bar cittadino. Anche per lui è stato necessario il trasferimento al San Luca. Qui sottoposto a tampone è risultato positivo al coronavirus. All’interno dell’ospedale San Luca la situazione per i pazienti Covid all’arrivo dei due pazienti era già critica.
Nella giornata di ieri vi erano tre pazienti in isolamento, di cui una donna ricoverata da cinque giorni. A quanto pare nei giorni scorsi la donna era stata inviata ad Agropoli ma aveva dovuto far ritorno al San Luca per carenza di posti. La struttura Covid agropolese sarebbe piena. Al San Luca si starebbe lavorando per la riapertura dell’area Covid, ormai diventata necessaria. Ad uno dei pazienti in attesa in ambulanza per ore ieri pomeriggio è stato necessario fornirgli anche una bombola di ossigeno in aggiunta a quella del mezzo di soccorso in attesa di ricoverarlo. Una situazione simile accaduta a Polla dove un uomo è rimasto per ore in una tenda allestito dinanzi all’ospedale prima di trovare collocazione.
Una situazione paradossale, considerato anche il fatto che le due ambulanze ferme per ore con i pazienti a bordo, hanno sottratto al 118, in caso di emergenze, la disponibilità di due mezzi di soccorso rianimativi. Da capire perché tante ore di attesa prima di una soluzione dignitosa per i pazienti e gli stessi operatori sanitari.