“Serve un piano straordinario per individuare una soluzione all’emergenza cinghiali. Un piano che si avvalga del supporto della scienza e che consenta di affrontare un fenomeno che in certe stagioni assume i contorni di un’autentica calamità. Basti guardare i numeri: nel 2016 registravamo circa 200 cinghiali abbattuti e monitorati, oggi si calcolano oltre 20mila capi controllati. Un fenomeno che assume dimensioni sempre più estese e che è all’origine di danni incalcolabili alle colture, oltre che mettere a rischio l’incolumità dei cittadini. Basti pensare ai sinistri stradali effetto della presenza di cinghiali sulle arterie della nostra regione. Senza dimenticare i rischi di carattere igienico-sanitario legati alla propagazione di epizoozie, come la peste suina africana (Psa), che possono mettere a repentaglio l’intero comparto zootecnico.
È l’allarme lanciato dal presidente della Commissione regionale speciale Aree Interne Michele Cammarano, che sul tema ha presenziato a una seduta della Commissione a cui hanno preso parte, oltre all’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo, sindaci, amministratori e imprenditori agricoli delle aree interne e montane della Campania sigle sindacali, cacciatori, ambientalisti e esperti
“Il problema va affrontato e risolto con urgenza – ha sottolineato Cammarano – nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale e degli equilibri naturali del sistema faunistico. Con la Regione Campania, gli amministratori locali, il mondo dell’agricoltura e d’intesa con le associazioni ambientalistiche e animaliste, lavoreremo perché al più presto di mettano in campo le misure più efficaci per porre un freno al fenomeno”.