AGROPOLI. “Ogni tanto c’è qualche scienziato che si inventa qualche richiesta corporativa di fare l’ospedale sotto casa. L’ospedale sotto casa non si può fare più perché sennò rimbocchiamo la strada dei 9 miliardi di euro di debiti sanitari”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del suo intervento alla cerimonia del giuramento d’Ippocrate dei nuovi laureati in medicina a Napoli. Parole che molti hanno ricollegato anche alla questione relativa all’ospedale di Agropoli per il quale nelle scorse settimane sono state organizzate iniziative e petizioni affinché riaprisse e rientrasse nella rete dell’emergenza.
“Siamo usciti dal commissariamento a dicembre 2019, ma siamo sottoposti a un piano di rientro triennale controllato dal ministero dell’Economia e della Salute. Non possiamo darci alla pazza gioia, noi siamo usciti anche perché – ha evidenziato De Luca – abbiamo presentato un piano di rientro credibile. Dobbiamo imparare a fare le persone serie e accettare noi da Napoli la sfida dell’efficienza, anche nel campo sanitario”.
“Abbiamo assunto un impegno a mantenere i conti in equilibrio e li manterremo costi quel che costi, porcherie clientelari, per quello che mi riguarda, non se ne fanno più”, ha concluso De Luca.