Era il maggio del 2016 quando il corpo di Isabella Panzella, 69 anni, fu ritrovato in strada intorno alle 5 del mattino, sulla SS19 a Pertosa. La donna era stata assassinata, probabilmente strozzata. La vittima, infatti, presentava ferite al volto e alla testa, indossava il pigiama ed era priva di scarpe. Abitava in una piccola abitazione di Pertosa da sola; i due figli, infatti, risiedono in Germania e nel Nord Italia.
Dopo il decesso la salma fu sequestrata e solo dopo diversi mesi sepolta in un angolo del cimitero del paese, senza un degno segno di riconoscimento.
Oggi, però, qualcosa è cambiato. Su iniziativa dell’amministrazione comunale di Pertosa, guidata dal sindaco Domenico Barba, la salma della donna è stata prelevata e sistemata un un luogo più idoneo, insieme ad altri defunti e con le necessarie indicazioni.
Le indagini sulla morte di Isabella Panzella si conclusero con un nulla di fatto. L’unica persona sospettata del decesso era il fratellastro, morto pochi mesi dopo l’omicidio.