Sono trascorsi 11 anni da quella terribile notte del 5 settembre 2010, in cui il sindaco pescatore, Angelo Vassallo, fu ucciso da 9 colpi di pistola, 7 dei quali sono andati a segno. Il suo corpo fu ritrovato alle prime luci dell’alba nella sua auto, in una strada secondaria che porta alla sua abitazione.
Undici anni di indagini, lunghe e tormentate, prima affidate alla procura di Vallo della Lucania e poi assunte dalla Direzione distrettuale Antimafia di Salerno.
Le sue ultime ore trascorse in vita, le ha passate al porto con i suoi concittadini e amici di sempre a parlare di mare e di pesca.
All’improvviso si allontanò precipitosamente, quasi avesse un appuntamento con qualcuno; qualche giorno prima di morire aveva confessato di “aver scoperto qualcosa che non doveva scoprire”.
In tutti questi anni non è mai stata trovata l’arma del delitto, nè l’assassino. Sul registro degli indagati si sono susseguiti molti nomi senza mai trovare il reale colpevole. Per diverso tempo al centro dell’inchiesta è finito Bruno Humberto Damiani, brasiliano, uno spacciatore sul quale, però, non sono emerse prove che potessero realmente incastrarlo. Nell’inverso scorso l’annuncio dell’archiviazione dell’indagine, poi una nuova svolta con l’ipotesi del coinvolgimento del carabiniere Lazzaro Cioffi, indagato a Napoli per rapporti con dei gruppi criminali.
L’indagine, comunque prosegue. Si va dalla pista cittadina a quella della camorra napoletana, dai piccoli affari locali allo spaccio della droga, al quale il sindaco aveva dichiarato guerra.
La Fondazione Angelo Vassallo ricorderà, questa sera presso il porto turistico di Acciaroli che lui stesso aveva fortemente voluto, a partire dalle ore 19.30, il Sindaco Pescatore con la Festa della Speranza.
Seguirà la cerimonia di assegnazione del Premio letterario e culturale speciale Angelo Vassallo, condotto dai docenti Fausta Altavilla e Antonio Scarfone, giunto alla sua seconda edizione.