L’11 agosto la città di Agropoli celebra la Madonna delle Grazie, uno degli appuntamenti religiosi più attesi e sentiti. Il culto in onore della Vergine ha origini antichissime e risale al ‘500. In questo periodo, dove oggi sorge la Chiesa, in Piazza della Repubblica, vi era una piccola cappella rurale, ad un solo vano. Essa era di circa 13mt di lunghezza e 6 di larghezza.
Al suo fianco era presente un pozzo, ubicato al confine con l’attuale via Pio X, da cui si estendeva un vasto appezzamento di terreno coltivato con cereali e alberi da frutta. Proprio per la presenza di questa fonte di acqua sorgiva inizialmente la chiesa fu dedicata alla Madonna del Pozzo. Ad essa gli agropolesi si rivolsero in momenti di difficoltà, durante le invasioni barbariche, le pestilenze e le carestie.
Madonna delle Grazie tra storia e leggenda
Durante la pestilenza del 1656, quando ad Agropoli si contarono ben 62 famiglie scomparse, secondo un’antica tradizione popolare, l’immagine della Madonna apparve ad un uomo mentre era in procinto di attingere l’acqua dal Pozzo. Da allora in molti si rivolsero alla Madonna per chiedere delle Grazie. Quando la pestilenza cessò, i sopravvissuti diedero incarico ad un pittore napoletano di realizzare nella piccola cappella un affresco della Madonna ed ampliarono ed arricchirono la piccola cappella.
Altri fenomeni miracolosi risalgono al 1764, quando ad Agropoli imperversò una grande carestia. Non pioveva da mesi, i campi erano diventati spogli d’erba e la città era ormai allo stremo delle forze.
La popolazione ancora una volta si rivolse alla Madonna del Pozzo: il 10 agosto la calamità provocò la sua ultima vittima, il giorno seguente, 11 agosto, iniziò a piovere e l’acqua venne giù dal cielo per ben due settimane. La popolazione attribuì il miracolo alla Vergine che ancora oggi è festeggiata l’11 agosto.
La Chiesa
Nel 1875, nei verbali della visita pastorale di Mons. Siciliani, emerge per la prima volta il nuovo nome della chiesa: Madonna delle Grazie proprio per ricordare i tanti miracoli ricevuti dai fedeli.
La chiesa dopo il 1928 fu ampliata. Ai suoi margini, dove fino ad allora era costruito il cimitero cittadino, mons. Merola fece costruire le navate, successivamente la canonica, la sacrestia, il trono per la Madonna e un edificio per le attività parrocchiali. Infine don Armando Borrelli provvide a realizzare il campanile con orologio e a rimodernare la chiesa.