Il giornalista e scrittore Paolo Morando in un libro, edito a fine aprile 2021, dedicato al “famoso” (famigerato) boiardo di Stato Eugenio Cefis giunto agli apici di ENI e Montedison (i due colossi italiani energetici-industriali) ha dedicato un capitolo al mio secondo libro “Chi ha ucciso Rino Gaetano?”, pubblicato oltre cinque anni fa. Il saggio da me scritto risalente al 2016 ha avuto un ottimo riscontro di vendite e, in generale, recensioni più che buone. Morando nel suo libro fa emergere una valutazione, pur se in “chiaroscuro”, assai scettica sui contenuti, confermata in un suo lungo articolo sul quotidiano “ Domani” , creatura giornalistica più recente di De Benedetti senior.
Ma Morando, che pure vanta libri sospesi tra la storia e la cronaca di indubbio rilievo, che gli hanno fatto acquisire aurea di studioso-giornalista di inchiesta che approfondisce, relativamente alle mie ricerche e ai contenuti delle mie pubblicazioni su Rino Gaetano incappa in oggettive manchevolezze. Ciò è stato determinato dalla mancata conoscenza della interezza degli argomenti da me illustrati, beninteso nessuno ha l’onere né l’obbligo di conoscere le mie ricerche e le argomentazioni che ho dedicato al cantautore pitagorico tuttavia se in un libro importante (qual è quello di Morando) si ritiene di menzionare esplicitamente nome e scritti di un diverso autore la completezza impone di conoscerne in modo esaustivo le ricerche, specie se l’autore in questione si critica.
Tuttavia, per assurdo, proprio le osservazioni di Morando avvalorano e comprovano, pur se in modo non voluto e solo indirettamente, la validità dei miei studi gaetaniani.
Facendo un torto alla sua fama di studioso Morando si abbandona ad una affermazione che non dovrebbe trovare cittadinanza in un libro di storia e negli scritti di un autore che fa dell’approfondimento la sua bandiera. Nel capitolo dedicato al mio libro, bontà sua, l’autore trentino scrive che “Mautone ha efficacemente individuato gli ex ministri della difesa Luigi Gui e Mario Tanassi” (processati per lo scandalo Lockheed) nel brano La Berta Filava. Subito dopo, però, a questo “riconoscimento” rivolto al mio titolo segue una sorta di “marcia indietro” poiché Morando scrive “…Allora (nel 1976) in pochi associarono Tanassi e Gui ai Mario e Gino della Canzone, poi nessuno ne ha più riparlato fino all’arrivo del libro di Mautone…”. In verità mai nessuno ha scritto prima dei miei libri Rino Gaetano, la tragica scomparsa di un eroe (del 2013) e Chi ha ucciso Rino Gaetano ? del 2016 che i due nomi riconducevano ai due ministri, Morando scrive di “riparlato” senza però precisare chi, quando come e dove anteriormente alle mie ricerche e pubblicazioni ne avesse parlato e compiuto l’ accostamento tra i nomi, chi ne ha parlato? Dove? Quando? .
In questo “sfido” l’autore del saggio su Cefis a indicare una qualsiasi fonte o documento scritto che possa smentire tale mia affermazione che è e rimane assolutamente categorica. In realtà proprio chi qui scrive è stato il primo a compiere tale opera interpretativa, basandola oltretutto su svariate circostanze confermative. Non mi stupisce tale valutazione “morandiana” poiché tutte le sue righe trasudano uno scetticismo di fondo o, ancor più, scetticismo profondo sulle mie ricerche e conclusioni. Ma il bello deve ancora venire, proseguendo nella sua opera “riduzionista” lo scrittore e giornalista di Trento compie, pur se non…dolosamente, una grande opera di valorizzazione dei miei …studi gaetaniani. Morando, infatti, mi “rimprovera” di non aver fatto cenno a importanti circostanze che riconducono in modo chiaro , addirittura lampante, testi di Rino Gaetano alla discussa figura di Cefis. Precisamente “ …Nulla l’avvocato ha scritto della lana e l’amianto\del vestito del santo” in relazione a Eugenio Cefis. Eppure del libro di Steimetz in rapporto a Petrolio già si sapeva”.
Tale osservazione, in realtà, è assolutamente sbagliata, infatti nel mio terzo libro della trilogia dedicata a Rino Gaetano Segreti e Misteri della morte di Rino Gaetano, scrivo per decine e decine di pagine proprio del vestito del santo e del libro di Giorgio Steimetz e parlo di Pier Paolo Pasolini e di Petrolio oltre che di Cefis. Beninteso tale mio ultimo libro è stato pubblicato nel settembre 2020 laddove il libro di Morando è stato pubblicato nell’aprile 2021. Già ho qui appena osservato che quest’ultimo non è obbligato a leggere la mia trilogia sull’artista calabrese prematuramente scomparso però sarebbe stato opportuno che nella sua opera di riferimento alle mie ricerche avesse letto in modo compiuto tutto quanto da me scritto, non l’ha fatto, pazienza, però cadono come foglie di autunno critiche rivolte a mie presunte manchevolezze riguardanti collegamenti tra brani del cantautore e richiami che rivolge a Cefis. Morando, inoltre, mi “addebita” di non aver colto un ulteriore e formidabile collegamento che emerge in un video Rai ove Rino Gaetano, cantando La Berta Filava, evoca Cefis, precisamente un filmato della tv pubblica ove l’artista di Crotone canta giocando con un cocker. Nel video, ad un certo punto, escono dei fotogrammi con una scritta inequivocabile “ex voto”. Tali fotogrammi sono un formidabile riferimento a Cefis infatti il potente boiardo collezionava in modo ossessionante raccolte alquante funeree di “ex voto”, anni dopo, peraltro, sequestrati dalla Autorità Giudiziaria poiché di provenienza dubbia, cioè sottratti in modo non proprio regolare a chiese o monasteri.
In realtà ben prima di Morando ho illustrato tale circostanza durante presentazioni del mio più recente libro, a suo tempo non feci in tempo, per l’aut aut dell’editore …stanco di mie continue aggiunte, a inserirla nel libro stesso. Comunque in varie interviste e presentazioni, prima dell’aprile 2021 (cioè la data di uscita del saggio di Morando), ne ho parlato esplicitamente, basti pensare ai contenuti di mia intervista del 12 febbraio 2021 con TvRadioLondra, con la brava conduttrice tv Donatella Geretto e Salvatore Solaro vulcanico promoter della emittente. In tale occasione parlo proprio del video e dichiaro che nel corso della esecuzione canora col… cane Rino Gaetano, mostrando la scritta ex voto, fa diretto riferimento ad Eugenio Cefis.
Morando aggiunge che il cane del video-tv, il cocker, anzi la cockerina, appartiene ad Elisabetta Ponti che è, niente di meno, la figlia del medico personale di Licio Gelli, il dr. Leonello Ponti, inoltre il riferimento che Rino Gaetano in un altro brano rivolge a una mansarda in via Condotti rappresenta la precisa indicazione della sede segreta della Loggia p2. Senza voler essere offensivo anche qui il saggio di Morando arriva…secondo poiché tali interessanti circostanze, che evidenziano tra le più strette frequentazioni dell’artista di Crotone la figlia del medico personale del potentissimo Gelli nonché il… cane di costei come “co-protagonista” della esecuzione televisiva de La Berta Filava, così come la precisa localizzazione della sede segreta della p2 che Rino Gaetano compie, sono state da me scritte già vari anni fa, con i primi due libri della trilogia gaetaniana.
Ancora, Morando in modo categorico, e non so da quale forza interpretativa trae sua certezza, dice che “Cristina” nominata nel brano Spendi Spandi Effendi non è il Di Cristina, il mafioso implicato nella morte di Enrico Mattei, ma la figlia di Onassis, Cristina appunto, che si propose di andare in un monastero. Mi permetto di sottolineare che tale interpretazione che Morando sposa per criticare mia iniziale valutazione non è per niente convincente. Infatti il brano richiama in modo preciso Cefis e la figlia di costui si chiama proprio ….Cristina. Tale inedita valutazione, plausubilissima, la sottolineo nel mio più recente saggio pubblicato, come in più di un’occasione precisato, nel settembre 2020. Il chiuderla in monastero in cambio di “un litro di oro nero” sembra proprio una acuta osservazione di Rino Gaetano per irridere Cefis che pur di conquistare il ruolo di dominus assoluto
dell’apparato petrolifero-energetico (Steimetz docet) non esiterebbe a …cedere la figlia, magari a chiuderla in un monastero come una sorta di ex voto e chiedere la “grazia” al potere politico consistente nella poltrona più ambita quella dell’ENI e poi della Montedison.
Certo Morando, nella sua opera “riduzionista” richiama nel suo libro e anche nell’articolo pubblicato sul quotidiano Domani …miei richiami ai Rosacroce, alla Massoneria, p2, Gelli, Gladio, Pecorelli, CIA, Sindona, Adalberto Titta (mancano solo i templari! scrive sul quotidiano Domani) …per dare, forse, una idea di una commistione disorganica e senza precisi addentellati, diciamo confusa di quanto da me scritto. In realtà, a differenza di quanto in modo sfuggevole ha inteso fare il giornalista e scrittore trentino, proprio svariate frequentazioni strettissime di Rino Gaetano, beninteso da me documentate, riconducono in modo diretto proprio a Licio Gelli, alla Massoneria, alla p2, a Pecorelli, alla CIA, a Sindona, ecc..
E’ difficile compendiare in un articolo argomenti sviluppati in più libri tuttavia qui cerco di riassumere, per sottolineare come l’opera “riduzionista” di Morando sia stata perseguita con diligente acume.
Rino Gaetano-Massoneria è un argomento interessantissimo, del resto già si è detto che la figlia del personaggio più in osmosi e in confidenza con Gelli è l’amica più cara e assidua di Rino Gaetano, qui si aggiunge che nei miei libri rimarco come il giorno dopo la morte di Gaetano sull’importante quotidiano la Stampa un articolo (firmato da un misteriosissimo M.C., Maurizio Costanzo?) paragona in modo esplicito e diretto testi del cantautore a fatti della p2(!). Il manager e caro amico di Rino Gaetano Ezio Radaelli risulterà, come accerta la Commissione Parlamentare sulla p2 presieduta da una persona di grandissima onestà intellettuale qual è Tina Anselmi, essere gran maestro della potentissima costola del GOI e della p2 cioè la loggia Lemmi di Roma (ove sono affiliati notissimi nomi dello spettacolo) . Rino Gaetano in modo clamoroso, in una intervista con la stampa, ripresa finanche nel famigerato sceneggiato tv a lui dedicato, definisce il festival di San Remo come una organizzazione massonica. Tra l’altro in anni recenti il Gran Maestro Stefano Bisi del GOI, cioè la loggia massonica più potente in assoluta in Italia (e non solo) nel suo discorso ufficiale di insediamento ha nominato più volte esplicitamente Rino Gaetano.
Richiami tra il cantante calabrese e Sindona? Ebbene in modo coraggiosissimo il 4 novembre 1979, sfruttando la diretta tv e innanzi milioni di spettatori, l’artista, senza alcuna attinenza con gli argomenti che gli propina Pippo Baudo, esplicitamente dice “e poi c’è il caso Sindona”, parlando, quindi del già potente massone e mafioso spesso colluso con altissimi ambienti vaticani, e parlando del caso giudiziario che porterà alla scoperta, appunto il “Caso Sindona”, della lista della loggia p2. Il bello è che l’artista evoca “il caso Sindona” circa un anno e messo prima dello scandalo p2. Amici strettissimi di Rino Gaetano sono agenti gravitanti nella CIA, ne faccio i nomi nei miei libri, …insomma le sfuggevoli evocazioni di Morando con riferimento alle mie ricerche lungi da “ridurne” la rilevanza rafforzano l’idea da me sempre propugnata che Rino Gaetano è morto in circostanze molto dubbie, e a riguardo ho portato alla luce, primo in Italia, una interrogazione parlamentare sulla morte dell’artista rivolta in modo scritto e urgente da due senatori all’allora presidente del consiglio Arnaldo Forlani. Morando dice che sono “ossessionato” da tale ipotesi, in realtà nei miei libri ho sottolineato una lunghissima serie di dubbi e incongruenze dell’incidente mortale, portando alla luce anche un atto di due senatori che portò a discutere in Parlamento proprio la prematura morte del cantautore, sopravvenuta nella festa della Repubblica, il 2 giugno 1981. Sottolineo, beninteso al di la delle concrete cause dell’incidente letale, che sicuramente nei suoi testi vi sono una lunga serie di riferimenti che con precisione chirurgica riconducono a fatti vergognosi del potere politico-industriale degli anni 60 e 70, spesso ispirati o commissionati dalla non sempre limpida presenza USA (con la longa manus della ambasciata di Roma ove, attenzione, lavorano due stretti amici e frequentatori dell’artista) così come è sicuro che attorno al geniale e compianto cantautore gravitavano, addirittura una decina di persone, riconducibili al mondo dello spionaggio.
Per quanto riguarda collegamenti Pecorelli-Rino Gaetano già nel libro del 2016 li ho ipotizzati, poiché sono veramente tanti gli argomenti che accomunano canzoni dell’uno agli articoli dell’altro. Ebbene col più recente saggio ho scovato addirittura un documento ufficiale, precisamente una sentenza-ordinanza del Giudice Otello Lupacchini, del Tribunale penale di Roma che ha fatto emergere una circostanza clamorosa e inedita. Mino Pecorelli, il giornalista ucciso il 20 marzo del 1979 da killer mai identificati, riceveva finanziamenti dal manager e caro amico di Rino Gaetano, Ezio Radaelli. Tra l’altro Radaelli, che annovera tra sue amicizie e contatti, oltrechè Pecorelli, finanche Flavio Carboni, come molti sanno fu anche il teste chiave che fece condannare Giulio Andreotti all’ergastolo, a Perugia, come mandante dell’assassinio di Mino Pecorelli. Poi, come è noto, la Cassazione riformerà il verdetto di Perugia e assolverà Andreotti con una sentenza alquanto …fumosa.
Anche riferimenti con Gladio e al famigerato tecnico Adalberto Titta in forza al famigerato “Noto servizio segreto” sono supportati da fatti e conoscenze di persone. Infatti l’amico più caro di Rino Gaetano lavora all’ambasciata USA di Roma, gravita nel mondo dell’intelligence, ed è, a sua volta, il figlio di un agente segreto di grande rilevanza e che ha avuto un ruolo importante nella nascita del pericolosissimo apparato spionistico Anello o Noto Servizio Segreto,…Nel terzo libro ne pubblico, addirittura, le fotografie.
Morando, che ho conosciuto telefonicamente ed è persona simpatica, a mie osservazioni su passaggi dell’articolo ha riferito che in fondo devo essere comunque contento che su un quotidiano nazionale venga menzionato un mio libro ancorchè in un articolo, quello di Morando, spesso critico e caustico. Per la verità i miei saggi hanno già avuto ribalte nazionali (contrariamente a quanto sapeva Morando) su varie riviste e pubblicazioni, basti pensare alle ribalte tv della pubblicazione “Mistero” di Italia Uno, ai diffusissimi settimanali Oggi, Stop, Cronaca Vera, Giallo, DiTutto Misteri, ecc.. nonché sui quotidiani Corriere della Sera, Il Mattino, il Tempo, Libero, il Messaggero,ecc. ecc., quindi non mi basta che se ne parli e perciò ho sentito la esigenza di scrivere questo mio articolo, per quanto è letteralmente impossibile riportare tutti i fatti, le circostanze e le persone che ho indicato nei libri stessi…
In modo ironico Morando ventila che Rino Gaetano sarà su qualche spiaggia insieme a Jim Morrison… rispondo che in qualunque punto o spiaggia si trovi Rino Gaetano non ha importanza l’importante è che non stia assieme al chiacchieratissimo, inquietante e funereo Eugenio Cefis, gli rovinerebbe almeno le vacanze.