AGROPOLI. Uno scenario apocalittico. Da località Moio a Marotta. E’ quello che resta dopo gli incendi divampati ieri nelle frazioni di Agropoli. E’ stata probabilmente la mano dell’uomo ad innescare più roghi in vari punti del territorio, approfittando della giornata particolarmente afosa e del vento di scirocco che leggero soffiava anche in collina.
Le fiamme in pochi attimi hanno divorato ettari di vegetazione, avvolto le contrade da più fronti, distruggendo tutto e rischiando di lasciare senza un tetto anche i residenti.
Incendi ad Agropoli: il primo rogo nel primo pomeriggio
È successo in circa 12 ore, a partire dal pomeriggio. Intorno alle 16, il primo rogo. Le fiamme sono state appiccate lungo la Via del Mare, la strada che collega Agropoli con Castellabate e gli altri centri della costiera cilentana. Il rogo nel territorio del Comune di Laureana Cilento.
Sul posto i Vigili del fuoco e le squadre antincendio della comunità montana Alento – Monte Stella. Sembrava che il pomeriggio infernale dovesse terminare di lì a poco ma le fiamme si sono ben presto diffuse anche in altri angoli del territorio.
La località Moio Alto è stata quella maggiormente colpita dagli incendi. In più punti le fiamme si sono diffuse, travolgendo ettari di macchia mediterranea ma anche coltivazioni.
I Vigili del fuoco di Agropoli, supportati dalla Protezione civile locale e dalle squadre antincendio della comunità montana, non sono riusciti a fronteggiare tutti i punti in cui i roghi si stavano diffondendo. È stato necessario il supporto dei caschi rossi provenienti anche da Vallo della Lucania, Eboli, Salerno.
Uno scenario infernale
Sembrava un inferno: la coltre di fumo grigio e denso era visibile a chilometri di distanza. Ci sono volute ore, dal primo pomeriggio all’alba di oggi, per avere la meglio sulle fiamme. A dar manforte ai soccorritori la polizia municipale. “Mai visto nulla di simile”, ha detto uno degli agenti.
Incendi ad Agropoli, le polemiche
Veloce capatina sul posto anche del sindaco Adamo Coppola con al seguito fotografi e cameramen. Al primo cittadino il merito di aver sollecitato l’intervento di un elicottero antincendio che dopo alcuni lanci, però, ha lasciato la zona.
Ha fatto lo stesso il sindaco, criticato da quanti chiedevano un suo supporto maggiore che andasse oltre il suo intervento in loco e i post sui social.
La solidarietà dei residenti della frazione Moio
In questo contesto diversi residenti sono stati costretti a lasciare le loro abitazioni lambite dalle fiamme. Qualcuno, in assenza dei vigili del fuoco impegnati nei punti più critici, ha utilizzato pompe e secchi d’acqua per sconfiggere le fiamme, troppo alte però per poter essere domate.
Ed è qui che si è vista anche la solidarietà che contraddistingue da sempre gli abitanti del rione Moio. Quando alcuni cittadini hanno lanciato l’allarme per le loro abitazioni, in tanti hanno scelto di fare la loro parte.
Otto autobotti e mezzi agricoli utilizzati per i lavori nei campi sono stati impiegati per provare a spegnere l’incendio. In alcuni casi il loro intervento è stato provvidenziale.
Il nuovo fronte di fuoco nella notte
Quando dopo diverse ore le fiamme sembravano spente, ecco alimentarsi un altro versante di fuoco. Questa volta il rogo ha preso corpo in località Palombe. Anche qui le case sono state messe in pericolo.
L’intervento dei vigili del fuoco è stato però provvidenziale per evitare il peggio e permettere agli abitanti di tirare un sospiro di sollievo. Pure in questo caso, tuttavia, i caschi rossi hanno dovuto lavorare per ore senza sosta.
Soltanto a notte inoltrata la situazione è tornata relativamente alla normalità. I focolai sono stati spenti. Oggi resta un piromane impunito e un territorio devastato.
Lì dove prima c’erano alberi e macchia mediterranea non restano che le sfumature grigie della cenere e gli scheletri degli alberi.