Cosa c’è, oltre; di là dal fiume? Cosa esiste oltre quello che vediamo, con i nostri occhi? Certo, credo che l’innata curiosità, la scoperta, l’esplorazione, quel fascino che avvertiamo soprattutto quando non siamo certi della risposta, è probabilmente quella scintilla che innesca la forza del coraggio.
E’ il filo conduttore del nuovo libro del giornalista embedded, Lorenzo Peluso, da oltre dieci anni impegnato quale inviato per diverse testate in Afghanistan. Il 2021 è l’anno che segna la fine della missione internazionale della NATO nel Paese asiatico. L’anno del ritiro delle truppe della coalizione, dopo vent’anni di attività militari e supporto alla popolazione locale. Arriva dunque in libreria il nuovo lavoro editoriale per la casa editrice Gagliardi, Di là dal fiume. Il Mio Afghanistan, cento fotografie, ritratti di volti, espressioni, attimi di vita. Una raccolta di sensazioni. Una seria analisi anche sul contesto attuale e sull’imminente futuro dell’Afghanistan che è ritornato ad essere da qualche settimana ostaggio nella morsa dei talebani.
Lorenzo Peluso, giornalista professionista, originario del salernitano, è profondo amante della fotografia, tuttavia egli stesso scrive: “Sono cosciente di non essere un fotografo, se mai me lo si vuole concedere, credo di essere solo un pignolo che guarda e riguarda immagini e lo faccio solo per sopperire a quell’avidità che la mia mente curiosa genera, di continuo, perché ho necessità di comprendere, capire, conoscere. Sono cosciente, tuttavia, di non essere neppure uno scrittore. A mia discolpa vi offro l’unica risposta che conosco, dopo essermi interrogato per molto tempo sul perché scrivo: non ho trovato altro modo per parlare agli altri, a coloro che mi stanno intorno, se non lasciando scorrere quel flusso di pensieri che la mia mente genera ad ogni riflessione, ad ogni emozione; attraverso quei segni lasciati sul bianco di un foglio. Segni che noi altri chiamiamo scrittura”.
Un libro fotografico che vuole essere anche un tributo alle tante, troppe vittime in mimetica che in questi lunghi anni di guerra hanno lasciato le proprie vite in Afghanistan. In venti anni 2.400 soldati americani sono morti insieme a decine di migliaia di civili afghani. Una guerra che non è finita, questa è la verità. Cinquantatre i militari italiani morti in missione nel paese asiatico. Dal 2013 questa guerra a noi italiani è costata 8,5 miliardi; agli americani oltre 2 mila miliardi di dollari.
Di là dal fiume. Il Mio Afghanistan. Un libro a firma di Lorenzo Peluso per non dimenticare.
Lorenzo Peluso è un giornalista professionista. Nasce a Sanza, un piccolo borgo del salernitano, nel dicembre del 1971. Dopo gli studi tecnici si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza a Salerno ed inizia a scrivere. Prima per il quotidiano Il Salernitano, poi per Il Roma. Infine per il Corriere del Mezzogiorno. Nel 2011 fonda il quotidiano online quasimezzogiorno, di cui è direttore. Nel mentre collabora con alcune televisioni locali ed incontra il mondo della radio che segnerà un passo importante nella sua carriera. Tutt’oggi è giornalista a Radio Alfa, ma collabora anche con quotidiani nazionali Rcs, del gruppo Espresso e QN. Ha creato il blog OreDodici con migliaia di lettori. Giornalista embedded dal 2010 ha realizzato reportage e corrispondenze dal Kosovo, dal Libano, dall’Iraq e dall’Afghanistan. Nel 2013 pubblica il saggio: Profumo e polvere di terra, Il Melograno editore. Nel 2016 pubblica il libro: As-salamu ‘alaykum, Graus edizioni. Nel 2019 pubblica il libro: I Giardini di Bagh-e Babur, Graus edizioni. Nel 2021 pubblica: I sogni di Rosemary, Gagliardi editore.
Vincitore del premio di giornalismo “Francesco Landolfo”, Napoli 2018;
premio di giornalismo “Giuseppe Ripa” San Martino Cilento 2017; menzione speciale giornalismo embedded, Teggiano 2015; premio nazionale di giornalismo Centro Studi Tegea 2013.