AGROPOLI. «Il fatto non sussiste». Sono stati assolte le otto persone coinvolte nell’operazione del Gico della Guardia di Finanza posta in essere nel 2017 accusate di trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio ed impiego di denaro, beni e utilità di provenienza illecita. Tra novanta giorni si conosceranno le motivazioni della sentenza di primo grado.
A finire al centro della vicenda che aveva avuto il suo epilogo con l’operazione “Alter Ego” Gennaro Abbate, Mario Abbate, Daniele Gatto, Carolina Grieco, Antonella Pisciottano, Pierino Pisciottano, Mariarita Villano e Giovanni Longobardi.
Per tutti era stata chiesta la condanna ad 8 anni.
In base agli accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza era emerso che uno degli imprenditori, al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione, si fosse avvalso di diversi prestanome, per lo più provenienti dall’ambito familiare, ai quali avrebbe intestato numerosi beni e quote di società, oggi sottoposti a sequestro.
Le società sottoposte a sequestro furono la CENTRO AUTO A.P. srl, la A.&P. COSTRUZIONI GENERALI srl, la MA.RI. srl, la ICE FACTORY srl, la P.CA.SA. COSTRUZIONI srl e la AUTO CENTRO srl, tutte operanti nel settore edile, e la CENTROAUTO ABBATE srl e la CENTRO AUTO di Longobardi Giovanni & Co. snc, operanti invece nel commercio di autoveicoli.
Furono inoltre sequestrati circa un centinaio di beni tra terreni e fabbricati situati in varie località del Cilento, nove cantieri edili tra Agropoli e Castellabate, automezzi e veicoli. I sequestri ammontavano complessivamente a circa 25 milioni di euro.