Agropoli in festa per i Santi Pietro e Paolo, protettori della città. Da sempre l’evento è molto sentito nella comunità agropolese e antichissime sono le radici del culto. Molti i racconti, le leggende e gli eventi storici legati ai due santi che, secondo la tradizione, durante i rispettivi viaggi transitarono per il borgo cilentano.
Tra i più importanti avvenimenti legati ai due apostoli, c’è senz’altro l’assalto dei turchi ad Agropoli del 29 giugno 1630, che fino a qualche anno fa riviveva in una suggestiva rappresentazione.
Durante i festeggiamenti in onore di San Pietro Agropoli fu assalita dai pirati turchi. Tutti i nobili e i borghesi cilentani accorsero dalle colline per scacciarli. Lo scontro provocò circa 200 morti, ma alla fine gli invasori furono respinti e la città rese onore ai suoi patroni per “l’aiuto divino”.
Un’altra leggenda tramandata negli anni, invece, fa riferimento alla pestilenza del XVIII secolo cui si associò una brutta carestia. Furono uccisi in quell’occasione molti capi di bestiame, considerati portatori del virus mortale.
L’unico cibo non infetto divenne quindi il pesce. Per un periodo, però, le cattive condizioni meteorologiche resero pericoloso avventurarsi in mare. Ma i pescatori, di fronte alle drammatiche condizioni dei loro familiari che erano sul punto di morir di fame, decisero di levare ugualmente l’ancora per una battuta di pesca. Una volta in mare aperto, una violenta onda travolse le barche, scaraventandole negli abissi marini. Sulla spiaggia adiacente al porto le donne aspettavano invano il ritorno dei loro eroici uomini pregando San Pietro e San Paolo. I due apostoli, secondo la leggenda, assistettero ai drammatici avvenimenti e provando pietà per gli sventurati marinai, li trasformarono in gabbiani, uccelli dalle splendide ali bianche, segnalatori di tempeste ai pescatori che si spingono al largo. Da allora i gabbiani che volano sul porto di Agropoli, rappresentano nell’immaginario popolare le anime dei pescatori defunti.
Pietro e Paolo si festeggiano (talvolta singolarmente) anche in altre località del territorio. Come a San Pietro al Tanagro, Torraca e Cuccaro Vetere. Esistono chiese dedicate a questi santi anche a Montesano Scalo, Stio, Monteforte Cilento, San Pietro di Perdifumo, Capaccio Capoluogo.
Quest’anno, a causa dell’emergenza covid, gli appuntamenti saranno ancora una volta limitati.