La festa della Madonna dell’Acquasanta, come da tradizione, si celebra il martedì dopo la Pentecoste, ovvero il cinquantesimo giorno dopo Pasqua. Lo scorso anno, a causa della pandemia, i festeggiamenti furono annullati ed anche quest’anno,saranno organizzati in forma ridotta, senza quelle testimonianze di fede che da secoli si registrano.
Il 25 maggio, giorno della festa, sono in programma tre messe: alle 8.30, alle 10.30, alle 17.30 e alle 19.30.
Il Santuario della Madonna dell’Acquasante
Il Santuario dell’Acquasanta sorge lungo l’antica via che collegava a valle Laureana e Torchiara, nei pressi della vecchia stazione di Torchiara e vicino alle fonti dell’omonimo torrente; la notizia riportata da Gian Cola del Mercato nella sua opera “Commentari agli Statuti del Cilento del 1677”, vuole che il culto sia nato per le virtù miracolose della sorgente che sgorga in quel luogo e sulla quale è stata edificata la chiesetta.
La leggenda racconta che la sorgente sorse quando in quel luogo furono lapidate tre vergini di Agropoli inseguite fin lì dai parenti infuriati perché avevano ascoltato la predicazione di San Paolo.
Oggi il Santuario si presenta formato da un complesso di ambienti: l’aula, il presbiterio, la sacrestia, la canonica. Il presbiterio si caratterizza non solo per il pozzo di marmo, datato 1652, dal quale si trae l’acqua miracolosa ma pure per la parete affrescata nel 1647 raffigurante la Madonna e il Bambino, con ai lati San Giuseppe e Santa Lucia.
Nell’affresco gli occhi della Madonna sono stati eseguiti in modo da produrre un singolare effetto ottico (trompe-l’oeil) per cui l’osservatore in un qualunque punto del presbiterio ha la sensazione che questi siano continuamente fissi su di lui.
Le strutture murarie del Santuario, la sorgiva d’acqua al suo interno incoraggiano l’ipotesi che lo stesso sia stato edificato e più volte ricostruito su un preesistente luogo di devozione mariana probabilmente del VII° VIII° secolo.