Domenica 30 maggio riapre il santuario della Madonna del Sacro Monte, il Gelbison. Gli operai della Comunità Montana Gelbison e Cervati, hanno lavorato in questi giorno per liberare il passaggio, pulire i sentieri e mettere in sicurezza la strada. “Si tratta di un lavoro impegnativo ma indispensabile per permettere l’accesso al santuario più importante del Cilento”, spiega il presidente Carmine Laurito.
Dopo un anno di sosta e le limitazioni di presenza dovute alla pandemia, quest’anno si prevede un aumento di pellegrini e turisti che arriveranno sulla cima del Gelbison. Parliamo di migliaia di fedeli che dalla Basilicata, dalla Calabria oltre che dalla Campania, visiteranno la nostra meravigliosa montagna e i suoi declivi. C’è chi preferisce salire a piedi, arrampicandosi per l’antico sentiero, e chi con i pulmini, ecco perché abbiamo controllato il percorso stradale e oggi siamo felici di annunciare che il lavoro è stato, come sempre, soddisfacente.
“Siamo partiti dal tratto stradale, curando l’asfalto, le eventuali buche e la pulizia del cammino che da Novi Velia, sale sino alla cima del monte. È stata realizzata una pulizia straordinaria per tutto il percorso, tagliando rovi e radici che durante l’inverno si erano accumulate sulla strada, salvaguardando il transito automobilistico – spiega Laurito – Abbiamo pulito i sentieri, i percorsi più antichi, che prima i monaci e poi i primi pellegrini, hanno scalato per andare a pregare la statua della Madonna del Sacro Monte, abbeverandosi alle fonti, come quella di Fiume Freddo, e ai ruscelli incontrati arrampicandosi sul Gelbison. Infine abbiamo sistemato, pulito e riordinato le basole in pietra della pavimentazione che dalla Croce di Rofrano, portano al sagrato del Santuario, il percorso finale che tutti facciamo per arrivare alla piazza”.
“Quest’anno ancora più persone saliranno al Sacro Monte, un tesoro spirituale e culturale bisognoso di attenzione e rispetto – conclude il presidente dell’Ente Montano – Invito quindi pellegrini e turisti a rispettare la natura, a non lasciare carte e rifiuti durante il cammino e negli spiazzi, perché la montagna è di tutti, e tutti devono rispettarla, gettando i rifiuti nei cestini, e se non li trovano, riportare a valle la spazzatura per depositarla nei bidoni della raccolta differenziata. Auguri di una felice scalata al monte Gelbison, cuore della nostra terra, un patrimonio da difendere e rispettare”.