AGROPOLI. Legambiente nazionale, con il supporto scientifico di ricercatori e docenti universitari, ha elaborato il quadro dell’evoluzione delle coste italiane tra il 1970 e il 2020. Quasi il 50% delle nostre spiagge è soggetto a erosione, con una media di 23 metri di profondità di spiaggia persi su 1750 km di litorale.
“Naturalmente anche le nostre spiagge sono soggette da tempo a questo fenomeno. Per cui è necessario considerare le coste tra le priorità e pianificare soluzioni e investimenti. Ciò per superare la logica degli interventi invasivi che non fanno che peggiorare le situazioni”. E’ quanto evidenzia Mario Salsano, presidente del circolo Legambiente Agropoli.
Spiagge: l’allarme per Trentova
L’area più a rischio è quella di Trentova, dove già adesso la spiaggia è quasi scomparsa, evidenziano dal circolo Stella Maris. “L’unica soluzione praticabile, non invasiva, è quella di arretrare gli attuali stabilimenti balneari e ricostruirli in materiale non impattante alle spalle in corrispondenza dell’attuale strada asfaltata prospiciente la spiaggia.Così si avrà la possibilità di aumentare l’area per il posizionamento degli ombrelloni e delle sedie a sdraio”, osserva Salsano.
Le criticità al porto
Ma le criticità riguardano anche la spiaggia del porto: “è opportuno mantenere in loco la posidonia oceanica spiaggiata, provvedendo solo alla rimozione dei rifiuti, al livellamento della banquette con un rastrello e all’installazione di passerelle per l’accesso al mare“, dicono da Legambiente”.
“Tutti gli anni la posidonia oceanica viene rimossa dalla spiaggia e accumulata sotto la rupe perché considerata nociva, anche a causa dei possibili fenomeni di degrado. – ricordano gli ambientalisti – Invece, nelle linee guida dell’ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale risulta chiaro che, in relazione agli aspetti igienico-sanitari, non risultano criticità causate dalla biomassa spiaggiata nei confronti dell’uomo”.
“La riqualificazione della spiaggia del porto va completata con la pulizia di tutto l’arenile e l’installazione di docce e bagni al servizio dei bagnanti in uno dei locali sottostanti la via Riviera Franco Antonicelli, attualmente ricettacolo di rifiuti”, conclude il presidente Salsano.