«Le proteste, anche di piazza, si amplificano sempre più, il governo deve poter fare qualcosa di migliore di più sostanzioso e farlo presto ma ancora oggi la tempistica è disarmante». Lo dichiara il Presidente Provinciale di Confesercenti Salerno Raffaele Esposito.
Il quadro è tutt’altro che positivo: «Assistiamo quotidianamente alla disperazione dei nostri operatori del commercio ed allo smarrimento di quelli del turismo che ancora oggi non possono programmare e promuovere adeguatamente nulla, probabilmente il mese di Maggio sarà il mese della vera ripartenza, ma intanto le aziende falliscono e chiudono definitivamente – osserva Esposito – Ci aspettano ancora, purtroppo da quello che si legge e si vede in tv, settimane di incertezza e di paradossi, come la questione vaccinazione che va a rilento o la storiella dei viaggi all’estero oppure ancora i bivacchi garantiti lungo le autostrade mentre i nostri ristoratori piangono lacrime amare, tutte azioni che spengono entusiasmo e fiducia ed arricchiscono i soliti noti, oggi però le imprese e gli imprenditori sono davvero stanchi».
Confesercenti sottolinea come le imprese abbiano la necessità di vedere approvato nel più breve tempo possibile un decreto “Imprese” come richiesto dalla rete nazionale. «Le previsioni ancora troppo generiche della politica degli slogan lanciati evidentemente per disinnescare le disperazioni di piazza, tra l’altro l’Italia è stata la Nazione europea con il maggiore “rispetto” di piazza, e quindi le ipotesi di ripartenza da fine Aprile o da Maggio non rappresentano ancora date sicure, concertate e condivise per garantire le aperture in sicurezza».
«Gli operatori – conclude il presidente Esposito – dopo le briciole dei vari dl e dopo mesi di chiusure e restrizioni, sono pronti, non vogliono sfidare il virus ma vogliono ripartire in sicurezza ne hanno bisogno adesso. Chiediamo subito idee chiare, una comunicazione rispettosa della drammaticità di alcune , poche, categorie vessate ogni oltre misura, mentre tanti, che avrebbero dovuto manifestare al fianco di chi è stato chiuso per giorni, settimane e mesi vedendo lentamente fallire la propria impresa, hanno visto triplicare i propri affari, l’appello alla solidarietà è stata una vera chimera in questi drammatici 14 mesi di Pandemia a macchia di leopardo».
Di qui l’invito: «Occorre un cambio di marcia deciso vero, poderoso per ripartire».