AGROPOLI. Proteste e proteste di cittadini, turisti e associazioni, appelli al difensore civico, petizioni. Nulla di tutto questo è servito per risolvere il problema della posidonia spiaggiata ad Agropoli. Se da un lato la normativa non consente agevolmente di risolvere la questione, dall’altro ci sono delle scelte infelici da parte delle amministrazioni, che in circa quindici anni non ha fatto altro che devastare il territorio con accumuli di “alghe” ai margini delle spiagge.
Il risultato è il peggiore che poteva ottenersi. Prima la Marina poi il Lido Azzurro sono diventate discariche a cielo aperto di posidonia. Questa pianta marina è certamente sinonimo di buona qualità del mare, ma i banchi spiaggiati sono tutt’altro che invitanti per i bagnanti.
Ora che il problema è diventato troppo grande anche per poterlo risolvere con le indicazioni fornite dalla normativa vigente, si prova a risolverlo diversamente, appellandosi alle istituzioni regionali affinché siano loro a trovare una via d’uscita.
Posidonia spiaggiata: appello alla Regione
Il sindaco Adamo Coppola si è rivolto ai suoi referenti regionali affinché ci sia una proposta di modifica della legge. Una necessità considerato che è proprio la legge a limitare le modalità di trattamento delle alghe che in passato, ad esempio, erano considerate un ottimo fertilizzante- Oggi, invece, è proprio la legge a non consentire più l’opportunità di distribuirle nei campi.
«In regione si sta lavorando per un emendamento ad hoc su questione posidonia – ha spiegato il sindaco Adamo Coppola – Abbiamo posto con forza la questione all’attenzione della Regione. Si sono mossi per dare una risposta concreto e credo che la risposta arriverà nei prossimi giorni».
Ancora nessuna soluzione in vista dell’estate
Il tempo passa ed anche i più ottimisti dubitano che vi sia la possibilità di intervenire in tempi brevi. Bisognerà quindi trovare una soluzione per l’estate. Il livello di rassegnazione è talmente elevato che c’è chi inizia a pensare che sia inutile accumulare la posidonia spiaggiata ai margini delle spiagge. Al contrario sarebbe più opportuno pensare di creare delle passerelle che dai pochi tratti sabbiosi rimasti permettano di raggiungere il mare bypassando la posidonia.
«La montagna della vergogna alla Marina è la soluzione peggiore che si poteva realizzare. A questo punto sarebbe meglio che le alghe si stendano nuovamente sulla spiaggia, anche perché almeno la metà di quella montagna è composta di sabbia – dice un cittadino – pensare di continuare ad accumularla lì sarebbe un delitto».
Ipotesi possibile per la Marina, meno per il Lido Azzurro dove insistono dei lidi che difficilmente si accontenterebbero di questa opportunità.