La scuola riapre, ma non ovunque. In Campania il caos generato dal covid continua a influire sul mondo dell’istruzione. Oggi, infatti, era la data indicata dall’ultimo Decreto per la riapertura degli istituti scolastici, anche nelle regioni zona rossa (in questo caso con alcune limitazioni)
Riapertura delle scuole: la mappa in Italia
In Italia sono 5,6 milioni gli alunni che devono tornare tra i banchi. Tra loro sono 2,7 milioni gli alunni più piccoli della scuola dell’infanzia e del primo ciclo, ammessi a scuola dal DL 44, anche se si trovano in regioni classificate in zona rossa. Per le stesse ragioni nelle regioni in zona rossa potranno accedere ai servizi per la prima infanzia (asili nido, 0-3 anni) anche 212 mila bambini.
Sono 2,9 milioni gli studenti che rimangono con la didattica a distanza. Con riferimento ai diversi settori scolastici, seguiranno le attività didattiche a scuola complessivamente 1.393.010 bambini delle scuole dell’infanzia (il 100%), 2.605.865 alunni della primaria (il 100%), 1.019.904 alunni della scuola secondaria di I grado (il 59,5%) e parzialmente in alternanza al 50% 549.929 studenti delle superiori (il 19,7%).
La mappa delle chiusure nel Cilento e Vallo di Diano
Suona la campanella, quindi, ma non per tutti. anche perché ci hanno pensato gli enti locali a disporre ulteriori rinvii. Il sindaco di Montesano sulla Marcellana, Giuseppe Rinaldi, è stato il primo ad emettere un’ordinanza con cui posticipa di una settimana il ritorno tra i banchi, mettendo in evidenza tutto il fallimentare sistema italiano.
La campagna vaccinale, infatti, procede a rilento: non tutto il personale è stato vaccinato nonostante le promesse del presidente della Regione Vincenzo De Luca. Non solo: i contagi in paese costringono a tenere alto il livello di allerta.
Scuole chiuse nel Vallo di Diano anche a Sanza, Caggiano, Sassano e Monte San Giacomo. Nel comprensorio alburnino è Postiglione a tenere a casa gli studenti.
Ci sono poi comuni dove le chiusure sono solo parziali: a Santa Marina il sindaco Giovanni Fortunato ha chiuso le porte soltanto dell’istituto del Capoluogo, mentre è rimasto a aperto quello di Policastro. Ciò a causa di un focolaio registratosi in paese. Una scelta che non ha mancato di creare perplessità considerato che vi sono studenti del Capoluogo che frequentano la scuola nella frazione costiera. Questi ultimi potrebbero essere veicolo di diffusione del virus sostiene qualcuno.
A Roccadaspide, invece, chiusa la scuola di località Fonte a causa di un notevole aumento di contagi. Anche in questo caso la campanella suonerà soltanto tra una settimana.