”Questo è l’ennesimo, irragionevole e inutile colpo inferto ai diritti di tutti i cittadini campani, in special modo quelli più giovani. I bambini e i ragazzi sono privati ormai da un anno della scuola e ora si vedono negato anche il gioco e l’attività motoria, colpiti da un provvedimento incomprensibile, che ne calpesta ancora una volta i diritti e ne lede la salute psicofisica, andando ben oltre le disposizioni, pure severissime, del vigente dpcm”. Così il Coordinamento Scuole Aperte Campania. Nel giorno in cui entra in vigore l’ordinanza del presidente della Regione, De Luca, con cui si dispone fino al 21 marzo la chiusura di piazze, lungomari, parchi e ville comunali è scattata la protesta.
”Le norme nazionali che disciplinano le zone rosse non prevedono la chiusura degli spazi pubblici aperti che possono essere frequentati dai cittadini senza alcun pericolo se si rispettano le norme basilari di prevenzione del contagio quali distanziamento e uso della mascherina. Come al solito – proseguono i No Dad – il nostro governo regionale si compiace di adottare illogiche misure più restrittive all’evidente solo scopo di mostrarsi fermo e rigoroso nella gestione di un’emergenza che avrebbe invece richiesto interventi ben diversi: il potenziamento della sanità, la tutela della scuola, il miglioramento del trasporto pubblico”.
Il Coordinamento rivolge un appello al Presidente della Repubblica, Mattarella, al Governo, ai prefetti campani e all’Autorità Garante Nazionale per l’infanzia e l’adolescenza ”affinché si vigili sull’operato della Regione e dei sindaci della Campania e si adottino tempestivamente tutti i provvedimenti necessari per preservare i bambini e i ragazzi campani da ulteriori e immotivate vessazioni”.