Campania verso la zona rossa. Questo è quanto si prospetta considerati gli ultimi dati resi noti dall’Unità di Crisi regionale. L’alta incidenza di casi e l’aumento della mortalità, cominciano a preoccupare. 2.780 i positivi di oggi su 23.988 test effettuati, 40 i deceduti.
Sempre più in difficoltà le zone di Napoli e Caserta, dove i focolai Covid sono maggiormente presenti.
Abbiamo chiesto a voi lettori se la chiusura totale della Regione fosse la giusta soluzione, oppure se maggiormente opportuno sarebbe distinguere le zone dell’hinterland napoletano e casertano dalle altre.
Il 70% dei votanti, vorrebbe un “semi-lockdown” solo per le località più colpite.
“Il Cilento rischia di sprofondare, devono darci la possibilità di rimanere aperti rispettando tutte le regole”, dice Silvio.
“Non dico zona gialla, ma arancione si. Un nuovo lockdown ci butta in ginocchio”, precisa Katia.
“Io credo che se ci troviamo in questa situazione è perché ci sono troppe diversificazioni. Non usciamo da niente, e nulla risolviamo se non c’è una chiusura nazionale. Lo dico da commerciante e da genitore, controlli e responsabilità, il gioco dei colori deve finire”, afferma invece Lorenzo.
Nel Cilento intanto, preoccupano i dati che giungono dal Comune di Capaccio Paestum dove attualmente sono 165 i positivi; 69 ad Agropoli e 28 a Pollica.
A Buonabitacolo invece, si registrano 40 contagi su meno di 2000 abitanti, circa 70 a Sala Consilina.
Attesa la riunione di domani della cabina di regia dove si decideranno le sorti della Campania. I timori sono anche relativi all’occupazione dei posti letto negli ospedali, in particolare l’aumento delle terapie intensive, saliti oggi a 137. In aumento anche il numero dei sintomatici.
Inoltre i dati della Fondazione Gimbe aggiornati al 3 marzo ci dicono che la Campania è prima in Italia per il numero di positivi attivi: 81.252.
Al prossimo sondaggio.