Cilento, la denuncia: quattro mesi per una visita cardiologica

"Non è possibile che ancora oggi ci siano questi problemi il diritto alla salute, in questo modo, non è assolutamente rispettato"

Di Arturo Calabrese

Quattro mesi, oltre centoventi giorni per una visita cardiologica. È questo il tempo che dovrà attendere un malato di cuore per sottoporsi ad un controllo specialistico ambulatoriale. L’uomo, un 65enne cilentano che preferisce rimanere anonimo, è da tempo malato cronico e periodicamente si sottopone a visite presso uno specialista, sia per monitorare l’andamento della situazione di salute e sia per ottenere certificati coi quali può aver diritto ad esenzioni. I lunghissimi tempi di attesa per l’erogazione di tali servizi sono da sempre un problema che riguarda da vicino i cittadini della provincia, costretti ad affidarsi, loro malgrado, all’Azienda Sanitaria Locale di Salerno.

«È dal lontano 2006 che registro problematiche del genere – dice – oltre quattordici anni fa, ebbi un infarto del miocardio e da allora mi sottopongo periodicamente a controlli molto scrupolosi. Ogni volta, però, è una piccola odissea – racconta – a cominciare dalla prenotazione». L’Asl ha attivato un centralino al quale rivolgersi tramite un numero verde, il Cup, Centro Unico di Prenotazione. «Sicuramente a causa di un traffico telefonico elevato – continua il 65enne – i tempi di attesa per poter parlare con un operatore sono molto dilatati. Non di rado, capita che, una volta che si riesce a parlare con un operatore, cada la linea e si debba ricominciare nuovamente l’iter. Ieri mattina – argomenta – dopo circa 5 minuti per parlare con un operatore e accompagnato dalla musichetta, ho dovuto richiamare perché sembrerebbe, sia caduta la linea. Passano altri minuti e son riuscito a parlare con un secondo operatore. Tra varie difficoltà, ho ottenuto la prenotazione per il mese di maggio presso l’ambulatorio ospitato nella struttura dell’ospedale di Agropoli. Quattro mesi, dunque, per una visita al cuore, nonostante io sia un malato cronico».

Le cose vanno leggermente meglio per gli esami di diagnostica strumentale: «Contestualmente alla visita cardiologica – prosegue il 65enne – ho prenotato anche alcuni esami diagnostici e dovrò recarmi in ambulatorio nel mese di aprile. Il giorno stabilito, infine, ci sarà da attendere per sbrigare le operazioni burocratiche, necessarie per effettuare la visita, presso lo sportello».

Dopo il racconto dell’accaduto, c’è spazio per un duro sfogo: «Non è possibile che ancora oggi ci siano questi problemi – le sue parole – il diritto alla salute, in questo modo, non è assolutamente rispettato e l’emergenza sanitaria data dal Covid c’entra ben poco – conclude l’uomo – perché questa situazione va avanti da tantissimo tempo».

Alla base di tali disagi, l’atavica mancanza di personale sia infermieristico che medico, con un conseguente carico di lavoro fin troppo pesante per i pochi dipendenti attivi nei vari ambulatori della provincia.

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