Arrivano dalla Norvegia le notizie più preoccupanti sul vaccino. Qui l’agenzia del farmaco ha registrato 23 morti, tra persone anziane e fragili, “associate alla vaccinazione anti-Covid” di Pfizer-BioNtech”. E’ quanto si legge in una nota dell’agenzia, ripresa dal Guardian, secondo cui “reazioni comuni ai vaccini con mRNA, come febbre e nausea, potrebbero aver contribuito ad un esito fatale in alcuni pazienti fragili e anziani”.
Pfizer e BioNTech stanno lavorando con l’agenzia del farmaco norvegese per indagare sui decessi di persone anziane associati alla vaccinazione anti-Covid.
In Italia, invece, i dati sono rassicuranti. Nessun decesso, nessuna grave conseguenza, solo lievi sintomi collaterali.
E ora ad avvalorare la tesi della sicurezza del vaccino c’è anche uno studio condotto dall’Azienda ospedaliera Ruggi con l’Università degli studi di Salerno. Non solo il vaccino si è dimostrato sicuro, senza nessun effetto collaterale grave, ma è stato in grado anche di fornire gli anticorpi dopo la prima dose. Secondo l’indagine, infatti, questi sono presenti già a 12 giorni dalla somministrazione della prima fiala.
Intanto proprio sul fronte vaccini emerge preoccupazione per i ritardi nella consegna delle dosi Pfizer. L’azienda chiarisce che ci sarà soltanto una settimana di ritardo per l’Italia; in questo periodo sono quasi 165mila le fiale in meno per il nostro Paese.