Un pandoro per ogni nucleo familiare. È questo il regalo che l’amministrazione comunale di Lustra ha voluto fare ai propri concittadini. Il dolce tipico del Natale, diventato un simbolo anche della tavolate cilentane, è stato accompagnato da un’accorata missiva scritta dal primo cittadino Luigi Guerra insieme alla squadra amministrativa.
«Carissimi Concittadini – si legge – intendo porgervi i più fervidi auguri di Buon Natale e di felice anno nuovo. Mai come quest’anno le feste giungono in un periodo di tensioni, preoccupazioni e incertezze. Vorrei riuscire a comunicarvi, con questo piccolo gesto, un caloroso messaggio di augurio che viene dal profondo del cuore e che arriva a tutta la mia comunità. Sarà un Natale diverso da tutti gli altri, purtroppo. Come tutti sappiamo, stiamo vivendo un momento difficile che non consentirà a tante nostre famiglie di vivere le festività con la serenità che invece meriterebbero».
«Le nostre abitudini sono cambiate – continua la lettera – la nostra quotidianità è cambiata; questo Natale, oltre ad essere un momento di gioia, di altruismo e di amore, deve essere soprattutto un Natale di grande responsabilità. Una grande responsabilità soprattutto nei confronti di quei nostri cari concittadini che hanno combattuto e continuano a combattere la pandemia che ci sta affliggendo. Ed è qui che tutta la comunità di Lustra ha dato il meglio di sé mostrando unità, determinazione, forza e comportamenti corretti nell’affrontare la situazione nel migliore dei modi. Il mio messaggio di augurio vuole rivolgersi specialmente a anziani e bambini, le categorie più deboli della nostra comunità. Tra le cose che rendono il Natale una festa magica è sicuramente la presenza dei bambini che, con i loro sogni, la loro dolcezza e la loro fantasia, arricchiscono l’atmosfera delle nostre case. Per i bambini il Natale è il momento dell’anno in cui vivere le proprie favole contagiando con il loro stupore anche gli adulti».
«Un pensiero va agli anziani e ai nonni – conclude – che hanno un ruolo cardine all’interno di tutte le nostre famiglie: da persone premurose con una carezza guariscono le ferite e con un consiglio risolvono un problema».