Il rinvio a giudizio per gli otto indagati di disastro ambientale per il guasto del depuratore di Paestum, che provocò lo sversamento in mare di 130 milioni di filtri di plastica, dà ragione alle accuse che abbiamo sempre formulato sulla scarsa manutenzione degli impianti regionali. Per le negligenze di questa amministrazione regionale, la Campania si appunta una nuova medaglia del disonore in petto, dando vita al primo processo in Italia per inquinamento da plastica in mare. Il materiale espulso dall’impianto finì infatti per riversarsi su gran parte delle coste tirreniche, concentrandosi in particolare sul litorale del Basso Lazio”.
Lo dichiarano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà e Michele Cammarano.
“In quell’occasione, ci attivammo con un’interrogazione alla giunta e all’assessore all’Ambiente, tenuto conto che il guasto è del febbraio 2018, mentre i controlli dell’Arpac risalivano al 2016, ben due anni prima. Ad oggi ancora non sappiamo quali azioni siano state messe in campo per evitare il ripertersi di uno scempio ambientale di questa portata”, concludono i consiglieri pentastellati.