“In Campania continua a mancare una governance autorevole del ciclo integrato dei rifiuti e ancora non si procede alla realizzazione di impianti industriali di trattamento della frazione organica con compostaggio, digestione anaerobica e produzione di biometano. Il risultato è che, in questo percorso lento e aggrovigliato, rallenta la raccolta differenziata da parte dei comuni”. Così Legambiente Campania, che ha deciso di premiare il contenimento della produzione di rifiuto secco indifferenziato.
Sono Comuni Rifiuti Free di Legambiente quelli dove la raccolta differenziata funziona correttamente ma soprattutto dove ogni cittadino produce, al massimo, 75 Kg di secco residuo all’anno, ovvero di rifiuti indifferenziati avviati allo smaltimento. I Comuni Rifiuti Free Campani nel 2019 sono 107 (+26%rispetto lo scorso anno), comunità che hanno messo in campo esperienze virtuose di prevenzione e riduzione dei rifiuti, adottando campagne di sensibilizzazione costanti e percorsi di educazione ambientale rivolte a tutta la popolazione.
Sorridono Cilento, Vallo di Diano e Alburni: la top10 dei centri sotto i 5000 abitanti rifiuti free della Provincia di Salerno, infatti, è composta interamente da comuni di questo comprensorio. In testa Morigerati, seguita da Sicignano degli Alburni e Casalbuono. Completano l’elenco Felitto, Serre, Petina, Roscigno, Monteforte Cilento, Torchiara e Montecorice.
Nella graduatoria dei comuni tra i 5mila e 15mila abitanti, in testa Olevano sul Tusciano ma al secondo posto si piazza Albanella, al terzo Montesano sulla Marcellanana, al quarto Padula, al quinto Roccadaspide e all’ottavo Altavilla Silentina.
La classifica generale è guidata da Domicella, nell’avellinese. Ma nella top ten ci sono Morigerati (terzo), Sicignano degli Alburni (quarto), Casalbuono (sesto) e Felitto (setimo). Il centro alburnino, inoltre, vince il premio speciale “Facciamo secco il sacco”.
“In un contesto complicato – ha commentato Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – come quello che stiamo vivendo con l’emergenza sanitaria in atto sembra esserci solo una certezza, le politiche di transizione ecologica restano al centro delle politiche europee e anzi vengono rafforzate con il piano Next Generation Eu. Un’opportunità importante anche per il Mezzogiorno e la Campania che potrebbero avere un’occasione per uscire dallo stallo in cui è rimasto incastrato il ciclo dei rifiuti”.
Inoltre Legambiente e Anci Campania lanciano la proposta di due leggi regionali. Una norma regionale urgente che stimoli e incentivi l’Economia circolare campana come hanno fatto altre regioni, a partire dall’Emilia Romagna, con ottimi risultati. Inoltre per rendere virtuoso il modello circolare c’è bisogno di fare allo stesso modo uno sforzo culturale per formare la cittadinanza circolare. A partire da informazione e trasparenza attraverso percorsi partecipativi per la lotta alle fake news che alimentano pregiudizi.