Le richieste si moltiplicano, ma Palazzo Chigi e il ministro della Salute resistono alla richiesta di allentare le norme previste dal Dpcm del 3 dicembre per i giorni 25, 26 dicembre e 1 gennaio. Le richieste più reitirate vanno da un allentamento limitato come lo spostamento tra piccoli Comuni limitrofi e un più ampio relativo allo spostamento tra province. Molte regioni (tra queste Piemonte, Veneto, Lombardia, Toscana, Liguria ed Emilia Romagna) sarebbero favorevoli ma il governo è contrario, anche se domani (Iv sarebbe favorevole) valuterà se e come modificare qualche particolare del Dpcm.
La possibilità più concreta è un’operazione parlamentare, dove c’è chi potrebbe tentare di spacchettare la maggioranza introducendo un emendamento al Decreto Legge collegato, che è norma superiore al Dpcm e avrebbe un effetto a cascata. Al momento è però un’ipotesi di scuola.
In prima linea nel chiedere un allentamento c’è il centrodestra. “Stiamo cercando di convincere il governo a fare come in altri Paesi, per non dividere gli italiani. Il Natale non è un lusso per ricchi: sì alla prudenza, ma no alla prigione. Poter uscire dal proprio comune ad esempio entro un raggio di 50 km sarebbe una misura di buonsenso”, scrive il leader della Lega, Matteo Salvini, su Twitter. Così lavorano le regioni guidate dall’opposizione. “Dal punto di vista epidemiologico – afferma il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana – non ha senso che sia considerato sicuro muoversi per le visite nel proprio Comune e sia definito pericoloso andare a trovare qualcuno che abita nel paese di fianco. Siamo ancora in tempo comunque, basta che ci sia la volontà politica. Ho chiesto al premier Conte di intervenire”.