Al via il confronto tra Governo e Regioni per un graduale allentamento delle misure in vista del Natale. Ul coordinatore del Cts, Angelo Miozzo precisa che “un Natale tradizionale ce lo dobbiamo scordare”. Ma si cercherà comunque di riconoscere più libertà. E’ quasi certo che resteranno ancora chiusi i circoli e le strutture sportive, le palestre i cinema e i teatri mentre uno spiraglio ci potrebbe essere per i negozi e i ristoranti. Sono ancora tanti i punti interrogativi in vista del vertice con i territori convocato dal ministro per le Autonomie Francesco Boccia nelle prossime ore, a cui parteciperanno anche l’Iss e il ministro della Salute.
La linea del Governo – come riferisce l’Ansa – resta quella dell’ascolto, ma senza alcuna intenzione di modificare il sistema di monitoraggio. Regioni che sono state interpellate anche dal Commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri, il quale ha inviato loro le richieste per il Piano vaccini: riguarderà prima gli ospedali e le Rsa, per un totale di circa 1,7 milioni di persone. Per le successive somministrazioni su larga scala, invece, il piano prevede l’utilizzo di drive-through.
Con il countdown in vista delle feste natalizie, infanto, non si può escludere che il Dpcm in scadenza il 3 dicembre possa essere prolungato per qualche altra settimana. Poi, potrebbe avvicendarsi un nuovo decreto ad hoc a ridosso del Natale. Tra le ipotesi – per non mortificare i consumi – ci sarebbe la possibilità di tenere i negozi per lo shopping aperti anche di sera tardi, per spalmare le entrate dei clienti e favorire comunque il commercio. Nel frattempo sul tavolo, tra le iniziative lanciate dalle Regioni c’è l’accelerazione dei tempi sulla revisione dell’assegnazione delle zone, in particolare per la promozione verso quelle meno restrittive (attualmente la forbice di tempo minimo è due settimane) e l’allentamento delle misure in quelle province dei territori della ‘red zone’ che hanno però dati più confortanti.