La Campania diventa zona rossa Covid. L’Istituto Superiore di Sanità ha dato l’indicazione sulla base dei dati raccolti dal punto di vista epidemiologico e negli ospedali (posti letto). Il Comitato tecnico scientifico ha già ratificato e ora si attende l’ultimo passaggio, ovvero ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza (arriverà in serata). La speranza di molti era che la Regione restasse nella fascia gialla e che vi potessero essere lockwond in singole aree o singole città, come Napoli e Caserta. Lo stesso Governatore Vincenzo De Luca aveva annunciato provvedimenti simili in mattinata.
Nel primo pomeriggio, poi, si è diffusa la notizia del definitivo salto della Campania in zona rossa, bypassando quella a medio rischio (arancione). Il provvedimento sarà valido da domenica.
Ma cosa cambia con la zona rossa? Praticamente si torna in lockdown:
– È vietato ogni spostamento, anche all’interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute; vietati gli spostamenti da una Regione all’altra e da un Comune all’altro.
– Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. Chiusura dei negozi, fatta eccezione per supermercati, beni alimentari e di necessità. Restano aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Chiusi i centri estetici.
– Didattica a distanza per la scuola secondaria di secondo grado, per le classi di seconda e terza media. Restano aperte, quindi, solo le scuole dell’infanzia, le scuole elementari e la prima media. Chiuse le università, salvo specifiche eccezioni. In Campania, però, la chiusura è stata già disposta con ordinanza regionale.
– Sono sospese tutte le competizioni sportive salvo quelle riconosciute di interesse nazionale dal CONI e CIP. Sospese le attività nei centri sportivi. Rimane consentito svolgere attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva solo all’aperto in forma individuale. Sono chiusi musei e mostre; chiusi anche teatri, cinema, palestre, attività di sale giochi, sale scommesse, bingo, anche nei bar e nelle tabaccherie.
– Per i mezzi di trasporto pubblico è consentito il riempimento solo fino al 50%, fatta eccezione per i mezzi di trasporto scolastico.