“2000 diagnosi in meno di tumore al seno a causa del Covid.Crescita dell’11,9% dei decessi per tumore al colon.50.000 interventi di chirurgia oncologica saltati per il Covid.Tante, troppe patologie tumorali rischiano di essere trattate chirurgicamente in ritardo determinando un rischio notevole di progressione della malattia”. A dirlo Tommaso Pellegrino, consigliere regionale e chirurgo oncologico in servizio al Policlinico Federico II.
“Il vero grande problema non è soltanto il Covid, ma gli effetti devastanti che sta causando per tante altre patologie – spiega – È vero si muore di covid, ma si continua a morire anche di cancro.Il Covid, purtroppo non ferma le altre patologie e non blocca la crescita dei tumori,rischiamo di pagare in futuro un prezzo molto alto per ciò che sta accadendo. La diagnosi precoce resta l’arma più efficace per contrastare le patologie tumorali; ciò è possibile attraverso programmi di screening e attraverso una opportuna prevenzione che oggi è quasi completamente scomparsa. Altrettanto importante è la tempestività degli interventi chirurgici che stanno subendo un pericolosissimo rallentamento”.
“Non possiamo continuare ad assistere alla chiusura di interi ospedali,in tutte le strutture sanitarie ci dovrebbero essere percorsi differenziati per i malati Covid, si dovrebbero individuare percorsi sicuri e dove non è possibile bisognerebbe verificare la possibilità di utilizzare altre strutture, così come si sta facendo in altri posti – aggiunge Pellegrino – Mi fa piacere leggere tanti commenti di persone che oggi invocano l’utilizzo dell’Ospedale di Sant’Arsenio. Io non ho cambiato idea. Sant’Arsenio poteva essere un importante e utile supporto all’ospedale di Polla e al nostro Territorio in questo momento così delicato. Bastava crederci qualche mese fa. Adesso, possiamo attivarci per sollecitare affinché i lavori previsti possano partire il prima possibile per iniziare finalmente a mettere in campo una programmazione utile per i Cittadini del nostro Territorio e non solo. L’impegno continua – conclue. Dalla parte dei pazienti e per una maggiore attenzione alla Sanità delle periferie”.