Degrado lungo una porzione di costa al confine tra Palinuro a Marina di Camerota. A segnalare il caso è Antonio Sasso, un professionista avellinese che ormai da quasi vent’anni frequenta questo lembo di territorio cilentano, conosciuto ai tempo del Club Med, riferimento per un turismo d’élite.
Ma oggi, racconta, le cose sono diverse: “Il ricordo del passato è stato mestamente cancellato dallo stato di abbandono in cui versa parte della costa che da Palinuro si estende verso Marina di Camerota”.
Il racconto di Antonio Sacco e di alcuni amici di una giornata passata ad esplorare la zona tra i due comuni è impietoso: “Abbiamo, novelli esploratori, armati solo di telefonini, sfidato l’abbandono e l’incuria di quell’area che è delimitata dalla strada SR 562 che viene chiamata impropriamente pineta – racconta Antonio Sacco – A onor del vero i problemi compaiono già nel momento in cui ci si appresta a varcare il ponte sul fiume Mingardo. Un incidente ha sfondato il parapetto ma il pericolo è lì davanti agli occhi di tutti. Incuria? Non so. Tornando dalla passeggiata, abbiamo riportato a casa graffi e servizi fotografici impietosi. In alcuni tratti sembrava di attraversare la giungla! Che peccato!”.
Da questo stato di cose la proposta dei professionisti di realizzare un progetto da sottoporre agli enti preposti per riqualificare l’area.
“Non vuole e non deve essere intesa, la nostra iniziativa, come una impropria ingerenza ma solo uno sforzo che alcuni professionisti, innamorati di questo territorio, sentono di sostenere e sottoporre alle rispettive competenze – precisano – Abbiamo altresì riscontrato grande sensibilità da parte di altri ospiti e la riprova è facilmente riscontrabile nella realizzazione di piccole chicche con il pietrisco della riva, anche queste ovviamente documentate”.
“Noi proveremo a studiare qualche intervento, assolutamente non invasivo, e, se dovessero gli Enti ritenere opportuno un primo scambio di opinioni, saremo ben felici di confrontarci e dare il nostro modesto contributo”, concludono i professionisti promotori dell’iniziativa.