Un raptus di gelosia. Ci sarebbe il movente passionale dietro la morte di Francesca Galatro, la 66enne trans originaria di Buonabitacolo ma residente a Vallo della Lucania e trovata senza vita lunedì pomeriggio in una casa per senza fissa dimora. Un uomo vicino e legato alla donna, anche lui tra gli ospiti del centro, é in stato di fermo per indiziato di delitto.
La svolta è arrivata nel giro di poche ore. Le indagini condotte dai Carabinieri di Vallo, guidati dal Capitano Annarita D’Ambrosio e coordinati dalla Procura della Repubblica di Vallo, si sono concentrate subito sulle conoscenze di Francesca. L’uomo avrebbe confessato l’omicidio, raccontando che cosa è accaduto nella casa di accoglienza ed è rinchiuso nel carcere di Vallo.
Per lui è scattato il fermo nella notte tra lunedì e ieri mattina dopo un lungo interrogatorio durato fino alle sei di ieri mattina e che avrebbe portato alla sua confessione. Ora resta da capire che cosa ha portato al brutale assassinio della donna. La folle gelosia dell’uomo non le ha lasciato scampo. Francesca non si è suicidata ma è stata uccisa.
La prima conferma sarebbe arrivata dalla pozione della ferita da taglio all’altezza del cuore inferta dall’alto verso il basso. Difficile quindi che Francesca si sia tolta la vita da sola. Ora si attendono gli esiti dei rilievi effettuati dalla scientifica che potrebbero confermare la versione dei fatti fornita dall’uomo. A quel punto per lui scatterà l’arresto. Per venerdì è anche fissato l’esame autoptico che sarà eseguito presso la sala mortuaria dell’ospedale San Luca dal medico legale Adamo Maiese.
Per sciogliere ogni dubbio sarà fondamentale capire anche se nel sangue della donna risulta la presenza di sostanze che non l’avrebbero resa in grado di reagire. Un giallo quindi risolto in breve tempo e che tranquillizza anche la comunità locale.
La notizia della morte di Francesca e soprattutto la modalità del decesso aveva scosso la citta di Vallo dove la donna era ben inserita. Laureata in ingegneria, anni fa aveva anche insegnato. Poi una brutta depressione. Aveva avuto problemi di alcool ed era seguita anche dai sanitari del Sert. A Vallo non aveva familiari ma era legata proprio con uno degli ospiti del centro di accoglienza. La donna cercava casa, sperava in un futuro diverso. Invece lunedì il drammatico epilogo per Francesca che nella vita aveva già conosciuto tanta sofferenza e dolore. Il tribunale di Vallo di recente le aveva nominato un amministratore di sostegno.
“La morte di Francesca ci ha scosso molto – le parole del sindaco di Vallo Antonio Aloia – Francesca era seguita dagli assistenti sociali e dai sanitari dell’ospedale. Le stavamo vicino in tutti i modi. Era una nostra concittadina. Una situazione complessa ma che stavamo affrontando. Difficile prevedere un epilogo così drammatico”.