PISCIOTTA. Nonostante l’iter sia stato ormai avviato da anni, i lavori per la variante di Rizzico non sono ancora partiti.
Un problema ultra decennale che blocca il collegamento tra Ascea e Pisciotta a causa di una frana che incombe sulla strada e che parte molto più a monte tanto da essere una minaccia per la stessa ferrovia.
Negli ultimi anni la Provincia di Salerno e il Comune di Pisciotta hanno ottenuto fondi per 19milioni.
Risorse arrivate grazia al Patto per il Sud promosso dal Governo.
I due Enti hanno quindi collaborato proficuamente portando quasi a termine i complessi passaggi burocratici che dovrebbero portare all’avvio delle opere. Risolta la fase del parere sulla Via e ottenuto quello della Soprintendenza che pure aveva bloccato il progetto per anni, si attende ora la conclusione dell’iter di validazione che la Provincia di Salerno assicura avverrà in tempi brevi.
L’assessore all’urbanista Antonio Greco assicura che l’amministazione pisciottana sta pressando gli uffici di Palazzo Sant’Agostino affinché tutte le fasi siano portate a compimento.
Frana di Rizzico, i lavori sull’attuale tracciato
Intanto a breve saranno completati i lavori di sistemazione e messa in sicurezza dell’attuale tratto viario che la frana continua a danneggiare. Entro sabato dovrebbe concludersi la posa dell’asfalto. Benché la strada sia ufficialmente chiusa essa continua ad essere attraversata dai mezzi di soccorso ed anche da molti automobilisti. Alcuni navigatori, inoltre, la indicano sui loro percorsi. Rischioso, pertanto, lasciarla nello stato in cui si trovava.
Frana di Rizzico, un problema iniziato negli anni ’80
L’avvio dei lavori per la frana di Rizzico fu annunciato per il 2019. Di fatto, invece, si va avanti lentamente. Eppure il problema non è recente ma risale agli anni ’80. Fu l’Anas che progettò ed avviò i lavori per una variante che by-passasse la frana di località Rizzico.
I lavori non furono mai conclusi e nel 2003 la competenza venne trasferita all’ente provinciale che ottenne un nuovo finanziamento per il completamento degli interventi. Il progetto, però, fu approvato solo dieci anni dopo, nel 2012, ed è rimasto fino ad oggi lettera morta. Ora, però, sembra che qualcosa si muova. Nei mesi scorsi il senatore Francesco Castiello ha presentato una interrogazione parlamentare che però non ha portato a risultati concreti.