Sostanzialmente non c’erano grandi speranze, anzi a dire il vero non ce n’era nessuna. Nel consiglio federale odierno della FIGC, infatti, la linea di una LND mal gestita e mal governata è stata avallata. Le ultime quattro squadre di ogni girone retrocedono in Eccellenza e ne fa le spese anche un Agropoli che a meno di un miracolo sarebbe andata ugualmente nel massimo campionato regionale sul campo. A dar molto fastidio alle società e non solo, tuttavia, è proprio la ratio operata, che nulla ha a che fare con lo sport e la competizione.
Nel girone H abbiamo squadre come il Nardò ed il Grumentum che sono state fatte retrocedere per gli scontri diretti quando mancavano otto giornate: qualcosa di comico. Questo però è il desolante quadro e quindi prepariamoci ad una lunga sequela di ricorsi che faranno ballare il mondo del calcio tutta l’estate. L’Agropoli, dal canto suo, è nel gruppo di queste società ”ribelli” e preparerà le sue carte.
Negli ultimi mesi la società ha subito una sorta di commissariamento territoriale con il gruppo di tifosi che ne è venuta a capo e con il certosino impegno di Volpe e Prota per risistemare le finanze. Successivamente si cercherà di consegnare l’Agropoli in mani sicure a persone che hanno esperienza gestionale nel settore, ma soprattutto solidità finanziaria. Non aver supervisionato questo processo lo scorso anno è costata una stagione di disastri completi, ecco perchè da oggi in poi non si potrà più sbagliare nessuna mossa. Il prossimo è l’anno del centenario ed i delfini si impegneranno per risalire subito in Serie D, (qualora i ricorsi dovessero fallire), un campionato che più si confà al blasone del club.