L’altro ieri Francesco Ghirelli, numero uno della Lega Pro, ha inviato una lettera al collega della Lega Nazione Dilettanti Cosimo Sibilia. L’invito da parte del presidente Ghirelli esortava ad una sana chiacchierata per trovare una soluzione al difficile momento sportivo. Stagioni sospese con verdetti importanti congelati, come promozioni e retrocessioni. Non è tardata ad arrivare la replica di Siblia che ha aperto le porte a Ghirelli.
Il presidente della Lega Nazionale Dilettanti ringrazia Ghirelli
“Ringrazio il Presidente Ghirelli per la sua disponibilità e per lo spirito di collaborazione. Il nostro orientamento rimane sempre quello di confrontarci nell’ambito del sistema federale. Per attuare tutte le necessarie misure per il bene del calcio italiano, nella sua interezza, e a sostegno del movimento dilettantistico. Fermo restando il principio che le nostre società saranno sempre tutelate dalla LND, anche e soprattutto in ordine alle modalità di conclusione dei campionati e all’assegnazione dei titoli. Con criteri di trasparenza e senza alcuna discriminazione, così come ha richiamato la UEFA nelle linee guida inviate alle federazioni nazionali”.
Siblia su ripescaggi e promozioni in Serie D
“Ho semplicemente difeso il diritto della Lega Nazionale Dilettanti a che i nove capolista vedano riconosciuto il titolo acquisito sul campo. Ogni altro discorso dovrà passare per la necessaria condivisione con le Leghe di appartenenza. Per i ripescaggi sarà dunque stilata una linea nel rispetto di regole e criteri oggettivi. Nessuno deve pensare che otterrà un trattamento particolare. Io sono il presidente di tutti“.
Sibilia sulla possibile ripartenza nei dilettanti
Lo stesso Sibilia, era parso però molto scettico sulla possibile ripartenza del calcio dilettantistico. Ai microfoni della Rai aveva, infatti, in precedenza chiosato: “Non ci sono attualmente le condizioni per rispettare un protocollo che permetta alle competizioni della Lega Nazionale Dilettanti di riprendere. Aspettiamo un ulteriore documento, così come un contributo dal Governo verso il nostro sistema, che conta al suo interno un milione di tesserati.
Il pericolo che il calcio dei dilettanti non riparta. come dovrebbe è concreto, mettendo a rischio tanti giovani e tante società. Ci appelliamo al Governo affinché ci possa stare vicino e darci la possibilità di ricominciare, ma solo con la sicurezza dal punto di vista sanitario”.
Il presidente della FIGC Gabriele Gravina, dal canto suo, aveva rimarcato un concetto molto simile, anche se spostato al professionismo.
Le parole di Gravina
“Lavoriamo per far ripartire il calcio in sicurezza, non per farlo ripartire e basta. Continueremo a dialogare con le istituzioni animati dallo spirito di collaborazione che ci ha sempre contraddistinto, avanzando proposte, recependo osservazioni e proponendo soluzioni Abbiamo sempre affermato di voler ripartire quando ci sarebbero state le condizioni e l’orizzonte prospettato dal Governo ci consente di farlo. Siamo convinti della strada che abbiamo intrapreso perché è seria e responsabile. L’unica che persegue l’interesse generale del sistema e quello più complessivo dello sport italiano. Questo per diversi motivi, sarebbe danneggiato dallo stop definitivo del campionato di Serie A”.