Intervistato da Infocilento, Gabriel Zuchtriegel, ha fatto il punto della situazione riguardo le prospettive future per il parco archeologico di Paestum e Velia: ”La situazione è molto difficile non solo per noi, ma per il contesto” – ha esordito il direttore – ”negli anni scorsi, per fortuna, si è creato un circuito virtuoso: il Parco Archeologico ha cercato di attirare visitatori e di far tornare le persone del posto per far vivere i nostri luoghi, rendendoli punti di riferimento del territorio e avvalendoci delle collaborazioni con associazioni,università e cittadini. Naturalmente l’assenza di visitatori in questo periodo ci crea delle difficoltà, ma abbiamo il sostegno del Ministero: possiamo superare questi mesi.”
La situazione è complessa, naturalmente, per tutto il comparto turistico: ”La crisi pandemica lo ha completamente azzerato”- l’allarme di Zuchtriegel – ”basti pensare a tutti i lidi, le strutture ricettive, il turismo del trekking: settori importanti per l’economia del Cilento. Anche l’agricoltura non è rimasta intoccata dalla problematica: è strettamente legata a questa, il riferimento, infatti, è ai tanti prodotti d’eccellenza.”
Il direttore del Parco, tuttavia, non si è limitato a fotografare la situazione, ma ha lanciato un segnale su quella che sarà l’attività in questa fase due, quella della ”convivenza” con il virus: ”Stiamo ragionando non tanto su come riaprire il Parco ed il Museo, naturalmente in linea con quello che deciderà il Governo ed il MIBACT” – sottolinea – ”ma su come possiamo fornire un contributo al rilancio di tutto il territorio e trasformando un momento triste e drammatico per approntare miglioramenti e sviluppare forme di turismo sostenibile.” Ma come accadrà?: ”Non potremo, naturalmente disporre del turismo internazionale, la speranza è che presto tornerà: credo che occorra investire molto nella qualità dei servizi, non mi convince l’idea di operazioni al ribasso come abbassare tutti i prezzi. Puntare sulla qualità è la strategia vincente: questo farà in modo che i pochi visitatori dopo le aperture rimangano affascinati e considerino una meraviglia tutto il Cilento: compresi i siti culturali e tutti i suoi borghi. Questo ci consentirà di attrarli per un periodo prolungato e non per delle escursioni mordi e fuggi”.
Nel frattempo, la strategia di comunicare sui social può portare qualche aiuto: ”Questa crisi ci ha fatto apprezzare il mondo digitale” – dice il direttore – ”basti pensare al lavoro delle scuole: se non ci fosse stata questa possibilità il tutto sarebbe stato più complicato. La cultura, i parchi, i musei, grazie a questo strumento della rete possono rimanere in contatto con le persone continuando il lavoro di condivisione della conoscenza e di sensibilizzazione: un discorso che abbiamo cercato di mettere in campo, lanciando un messaggio di presenza, anche perchè il lavoro continua pure da casa: basti pensare ai progetti, alle pubblicazioni scientifiche. Recentemente si annovera la scoperta di un piccolo tempio dorico a Paestum, in precedenza sconosciuto: ora il cantiere di scavo, logicamente, è sospeso”.
Proprio la sospensione dei cantieri rappresenta, oltre che per l’assenza dei visitatori, una problematica per il Parco: ”E’ stato necessario, data l’impossibilità di proseguire i lavori, sospenderli, ma ora si punta a riaprirli. Con gli aiuti di Regione e Governo ci auguriamo anche che questa realtà non venga considerata meno nella fase di riapertura.” Una necessità, di considerazione, che viene anche per il sistema dei lavoratori specifici nel campo turistico, come ad esempio le guide: ”La situazione della guide e di tutti gli operatori del settore è drammatica: non hanno la possibilità economica di sostenere le proprie famiglie. La mia proposta, da condividere con la Regione Campania, sarebbe di fornire un contributo pubblico nel momento del rilancio: in questo modo sarebbe possibile raggiungere vari obiettivi con la stessa misura: sarebbe d’aiuto a questi lavoratori, aiuterebbe noi a mettere in sicurezza il pubblico, riuscendo a creare piccoli gruppi, quasi individuali, per accompagnare le persone a Velia, a Paestum, evitando gli aggregamenti: questo ci permetterebbe anche di migliorare la qualità delle visite dato che ogni persona avrebbe a disposizione una guida in grado di illustrare tutti i monumenti, i borghi e i castelli medievali: cosi si regala ai visitatori un’esperienza più ricca e si stabilisce un nuovo livello di qualità, magari spingendoli ad investire maggiori risorse economiche sul territorio.”
Per fare questo, però, la strategia del Parco, in attesa delle autorizzazioni da parte di Governo e Ministero, è quella di dimostrare l’applicazione dei protocolli di sicurezza: ”Naturalmente il nostro personale sarà fornito di mascherine, guanti, e di tutto ciò che occorre, stiamo programmando questo tipo di interventi per canalizzare i flussi, l’ambizione del nostro staff, ripeto, è quello di aumentare la qualità, regalando questo messaggio: la vita continua” Le ambizioni di Zuchtriegel sono anche territoriali: ”Dal Cilento, storicamente, non abbiamo riscontrato grossi numeri” sottolinea ”il tipo di offerta sul territorio richiede un approccio più slow: non si tratta di un territorio in cui restare solo tre giorni, altrimenti non hai visto praticamente nulla. Quest’area invita ad approfondire, conoscere maggiormente, visitare i piccoli borghi: ciò crediamo sia quello che ci vuole, serve proprio ad evitare assembramenti. Il Cilento si presta totalmente a questa strategia, anzi può essere un modello di turismo culturale abbinato al paesaggio di mare, anche per combattere la piaga dello spopolamento delle zone interne’.’ Il direttore si sofferma sul progetto dell’anfiteatro: ”Il progetto è interessante dal punto di vista scientifico, il monumento è particolare, relativamente antico, parliamo della fase iniziale della sua costruzione dato che all’epoca non era molto conosciuto. Interessante perchè potremmo mostrarlo dal punto di vista della sua interezza, più vicino alla realtà antica rispetto alla sua funzione.Potremmo anche pensare, se sussistano le condizioni per la tutela e la conservazione, di tornare a fare lì dei piccoli spettacoli e dei concerti. Sono felice che il comune di Capaccio Paestum abbia sposato questo progetto, ma noto anche l’appoggio della popolazione: molto spesso in quest’area ho sentito molti lamentarsi della ”ferita” della strada che taglia in due l’anfiteatro: ora può essere in qualche modo sanata. Questo progetto non è messo in campo per accogliere più turisti, anche se ci fa normalmente piacere, (immaginiamo che un turista sia interessato prevalentemente a visitare i templi, la scuola di Parmenide ed il Tuffatore”), ma ci impegna per il territorio, insieme a istituzioni e cittadini che vogliono riappropriarsi di un loro spazio.”
Zuchtriegel si dimostra felice: fra poco dovrà prestare giuramento per la cittadinanza italiana: ”Sono sempre stato accolto con grande calore in Italia, per me è una grande emozione: qui ho imparato molto. La crisi ci ha ricordato, che il mondo è uno, una collaborazione dei popoli è necessaria”