Il 26 settembre 1926 il sindaco Attilio Pecora, con un pubblico manifesto, ed in seguito con una lettera ai suoi amici, tracciò i tre anni di attività dell’Amministrazione Fascista, dal 1923 al 1926. Nelle sue parole ritroviamo uno spaccato di vita agropolese fatta di sentimenti, di passioni, di azioni, che riescono a consegnarci un quadro ben preciso dello sviluppo socio-economico di Agropoli in quel triennio.
Da sottolineare la realizzazione di numerose opere pubbliche ed il contemporaneo risanamento del bilancio comunale che portò ad una positività di 140.000 Lire, somma rilevante per quei tempi.
Il 30 Settembre 1926 nell’aula consiliare del comune di Agropoli, in via Filippo Patella, con Regio Decreto, si insedierà il primo Podestà nella persona dell’avv. Gennaro Cagnano.
Di seguito il manifesto sul triennio 1923/1926 e sull’arrivo del Podestà affisso per le strade di Agropoli dal sindaco Pecora.
CITTADINI! Le travolgenti riforme del Fascismo vittorioso avviano a vita nuova i nostri laboriosi paesi. Le dilaniate amministrazioni comunali sono defunte per sempre; un magistrato unico nominato dalla fiducia del Governo Nazionale ne viene ad assumere i poteri, rinfrancando da ogni preoccupazione di parte la coscienza del popolo.
AGROPOLESI! Noi che fummo per tanti anni parte integra dell’amministrazione di Agropoli, esultiamo al pari di voi per la fine del penoso sistema amministrativo, nel quale il travaglio degli uomini non trovò mai la soddisfazione del plauso unanime perché fucine di discordie, torcevano i ferri del mestiere. Né fu facile per i forti spegnerle. Fu dura necessità lavorare nel contrasto e nel silenzio, ed oggi solo noi possiamo levare alta la fronte e gridare a voi che la vostra fiducia l’abbiamo ancora nel cuore; che le vostre ansie non sono state vane.
Quel che promettemmo vi abbiamo dato.
La strada di accesso al paese alto; la pineta Lungomare San Marco; la bonifica del Testene, la banchina alla Marina ed i fondi per il piccolo porto; il monumento ai gloriosi caduti; le classi elementari superiori; la viabilità di campagna; la cilindratura delle principali strade del paese; il nuovo cimitero ed infine lo spettacoloso bilancio di 140.000 Lire!
Ecco il nostro lavoro in piccola sintesi.
Eccoci pertanto sereni e franchi al vostro giudizio.
Casa comunale, lì 26 settembre 1926 – Anno IV
Il sindaco
Attilio Pecora