E’ una città in lutto anche Agropoli dove nella mattinata di ieri è giunta la notizia della morte di Toni Agresta. Impiegato presso la Corte d’Appello di Salerno (lavorava in cancelleria), aveva 55 anni. Due settimane fa aveva cominciato ad accusare i primi sintomi sospetti e per questo era stato trasportato presso l’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Il tampone, poi, ha confermato la positività al coronavirus. Pochi giorni dopo il suo arrivo in ospedale, il peggiorare delle sue condizioni ha indotto i sanitari a disporre il trasferimento presso il Cotugno di Napoli dove era ricoverato nel reparto di terapia intensiva.
In settimana c’era stato un peggioramento del suo quadro clinico e ieri mattina, intorno alle 8, è arrivata la notizia del suo decesso. Toni Agresta, pur essendo in buone condizioni fisiche, aveva problemi di salute pregressi che lo avevano portato anni fa sottoporsi ad un trapianto. Le sue patologie unite all’infezione sono probabilmente risultate fatali.
Come sia avvenuto il contagio non è ancora chiaro: forse presso il tribunale ma più verosimilmente attraverso una familiare, anch’essa ricoverata in ospedale a causa del coronavirus.
In città la notizia di Toni Agresta è stata accolta con dolore dai suoi amici e dall’intera comunità, già provata dalla morte di Alfonso Migliorino, ferroviere 53enne deceduto all’ospedale di Vallo per le complicazioni determinate dal Covid-19. Il 55enne non era sposato, viveva a pochi passi dal centro di Agropoli. Gli amici lo ricordano come «un ragazzo buonissimo, gentilissimo, molto discreto e riservato» .
«Oggi è un giorno triste perché la nostra comunità perde un altro concittadino ed amico. Una notizia che mai avremmo voluto ricevere, a pochi giorni dalla perdita del nostro caro Alfonso. Un pensiero va alla famiglia di Antonio e a tutti coloro che gli hanno voluto bene». Questo il messaggio di cordoglio arrivato in serata dal sindaco di Agropoli Adamo Coppola.
La salma di Toni Agresta sarà trasferita presso il locale cimitero alla presenza del parroco e di un ristretto numero di persone a causa delle misure restrittive in vigore.