SAN GIOVANNI A PIRO. “Chi è abituato alla realtà e non solo al mondo virtuale comprende bene che l’amicizia (in ogni sua espressione) è un sentimento vero che si scambia con coloro che la meritano. Del resto, se in democrazia è imprescindibile che ciascuno possa esercitare libertà di espressione, è parimenti da rispettare la libertà di chi ritiene di poter sopravvivere sottraendosi alla noia di leggere su Facebook le ripetute esternazioni di quanti spacciano per amore della comunità il mero interesse a proporre narcisistiche candidature, già bocciate in altri scenari”. Così il sindaco Ferdinando Palazzo risponde ad Alberico Sorrentino che dopo aver annunciato la sua scesa in campo per le prossime amministrative aveva segnalato atteggiamenti considerati scorretti ed anti democratici da parte del primo cittadino in carica, a cominciare da un blocco applicato sui social (leggi qui).
Palazzo replica alle accuse: “Mi rattrista che l’ambizione di un singolo conduca ad accreditare un’immagine distorta del nostro paese, assolutamente contraria alla realtà, che non può esser sovvertita dalla solitaria esternazione di un cittadino dal cangiante percorso politico, certamente non idoneo a rappresentare il vero volto di un Comune che ha conseguito numerosi documentati riconoscimenti e dato prova di irreprensibile gestione economica”.
In merito poi a quanto detto da Sorrentino, relativamente alla revoca degli incarchi al padre da parte all’amministrazione comunale, il sindaco smentisce questa tesi e sottolinea come la scadenza dell’incarico era fissato al 31 dicembre. Trascorso questo termine, precisa, “l’Ufficio Tecnico del Comune ha provveduto – in aderenza a quanto predicato dallo stesso Sorrentino – a procedere a nuovo affidamento invitando più ditte (3), individuate dall’UTC ed osservando un criterio rotazionale”.
“Ed è grave che il mio contraddittore abbia tentato di far passare in silenzio che, in seguito all’esperimento della procedura, il servizio è stato affidato ad un prezzo di gran lunga più conveniente per le finanze del Comune (con un risparmio di circa la metà) – prosegue Palazzo – Meraviglia, in ogni caso, che ci si dolga dell’applicazione delle regole per l’individuazione degli affidatari dei lavori comunali sol perché le stesse regole (che quotidianamente si invocano!) non siano state favorevoli agli interessi economici della famiglia Sorrentino”, conclude il primo cittadino.