AGROPOLI. Ad Agropoli scoppia nuovamente il caso dell’isola ecologica di Malagenia. Il Tar aveva bocciato il ricorso contro il progetto e dopo il via libera dell’amministrazione comunale dei giorni scorsi, la brace che covava sotto la cenere si è riaccesa. Le associazioni, gli attivisti e le forze politiche che nel 2018 si erano fermamente opposte alla nascita della discarica sono nuovamente sul piede di guerra. Su tutti c’è il consigliere di minoranza Agostino Abate che ribadisce la posizione di due anni fa e attacca l’intero progetto, cominciando dalla scelta del terreno ove sorgerà l’opera.
“Così facendo – dice – si elargisce al proprietario una somma considerevole e sproporzionata e si impoveriscono miserabilmente le legittime speranze dei proprietari confinanti che, grazie ai sudori dei loro genitori, detenevano un terreno di discreto valore economico. Non ci sono altre motivazioni valide e ragionevoli – continua – per portare in quel sito e in quella località la monnezza raccolta ad Agropoli e poi ritornare indietro per trasferirla in discarica autorizzata. Sia l’amministrazione comunale che i suoi complici e sia il Tar – conclude – hanno coscientemente disatteso tutte le prescrizioni del Puc che il comune di Agropoli aveva frettolosamente adottato”.
Ugualmente critico è Giovanni Basile dell’associazione Camelot: “L’isola ecologica in Malagenia è l’esempio calzante della distanza dell’amministrazione comunale dal volere della popolazione – le sue parole – l’insediamento verrà realizzato in una zona che impatterà su privati cittadini ed attività industriali che sono già in difficoltà per la congiuntura negativa. Si è più volte chiesto di rivedere il sito e di prevederlo altrove, sono state proposte altre sedi, ma la prevaricazione della politica locale non ha lasciato margini di discussione”.
Per Basile l’area prescelta è inadatta anche alla luce delle novità degli ultimi giorni. In quella zona il sindaco Adamo Coppola ha avviato i lavori per la nascita di un edificio scolastico. Con la posa della prima pietra, evento pubblicizzato con l’ormai rituale video autocelebrativo sui social network, si avvia il cantiere di una scuola che nascerà a pochi metri dall’isola ecologica “non proprio una zona salubre per gli studenti – continua Basile – come non lo sarà per i residenti che da anni vivono in quell’area, dove hann o le loro case e dove hanno progettato il proprio futuro”.
In conclusione arriva anche un consiglio per gli agropolesi, non soltanto per i residenti di Malagenia: “I cittadini ricordino chi dovrà essere punito alle prossime elezioni comunali”. Nel frattempo il progetto va avanti ma gli oppositori promettono battaglia e barricate.