VALLO DELLA LUCANIA. “E’ successo a Milano, ma sarebbe potuto accadere anche qui”. Queste le reazioni dopo la strage avvenuta nel tribunale del capoluogo lombardo di giovedì mattina, quando un imputato 57enne ha ucciso a colpi di pistola tre persone: un giudice, il suo avvocato difensore e un testimone. Immediate le polemiche sui sistemi di sicurezza nei palazzi di giustizia italiani. Nel tribunale cilentano, ad esempio, da tempo è presente un metal detector all’ingresso ma al momento non risulta funzionante. L’ordine forense, però, ieri ha annunciato che il sistema di sicurezza sarà riattivato per prevenire fenomeni di violenza. Una notizia accolta positivamente da chi, da tempo, segnalava problemi presso il palazzo di giustizia vallese.
“Il Carabiniere che era quotidianamente impegnato in attività di controllo all’accesso principale è stato da alcuni mesi trasferito ad altro incarico – ha sottolineato un avvocato – Il metal detector posto all’accesso della struttura era da anni spento; le porte antipanico sono di libero accesso a chiunque ed è presente un sistema di videosorveglianza che registra senza la presenza di nessun addetto alla sicurezza”. Dopo la strage, però, sembra sia pronto ad essere fatto un passo avanti.