“Ciak, si mangia. La storia del cinema a tavola” è il titolo del vernissage previsto, giovedì 1 ottobre (ore 16) presso l’ex Convitto dei Domenicani, a Vallo della Lucania, nell’ambito della quarta edizione di Cinecibo, il festival del cinema a tema gastronomico, ideato e diretto da Donato Ciociola, in agenda dal 1 al 3 ottobre.
In mostra, scene di culto del cinema legate al cibo, entrate a far parte per sempre dell’immaginario collettivo: come dimenticare il celebre e grottesco dialogo con gli spaghetti di Alberto Sordi in ‘Un americano a Roma’ (del 1954) o ancora lo sguardo sfrontato e divertito di Totò in ‘Miseria e nobiltà’ mentre, in piedi sul tavolo, fa incetta di spaghetti che infila finanche nelle tasche dei pantaloni? Negli anni 80 è stato tutto un proliferare di campagne salutiste e prodotti dietetici, fino a rivelare il paradosso impossibile della pubblicità che sa da un lato esaltava la magrezza, dall’altro spingeva verso il consumo totale e l’abbondanza. La mania della dieta è fotografata alla perfezione in ‘7 kili in 7 giorni’ di Carlo Verdone, in cui Pozzetto e Verdone aprono un centro di dimagrimento basato su bevande anoressizzanti e psico-cene in cui il cibo è totalmente assente, i piatti restano vuoti e ci si nutre “idealmente”. L’incrocio tra cibo e cinema di Cinecibo mira inoltre ad a avvalorare il legame tra il grande schermo e i territori di competenza, veicolando e orientando la produzione cinematografica verso la scoperta di contenuti specifici e a tal proposito, resta impressa, a distanza di ben cinque anni, la scena in cui Claudio Bisio presenta all’Accademia del Gorgonzola, un enorme formaggio bianco ovvero una mozzarella di ben 5 kg che ormai è diventato un marchio registrato: la ‘zizzona’ di Battipaglia, salita alla ribalta del pubblico nazionale grazie al film, campione d’incassi, ‘Benvenuti al Sud’ di Luca Miniero. Non solo cinema italiano: in esposizione anche frame tratte da produzioni statunitensi quale “Mangia, prega, ama” in cui la protagonista, Liz Gilbert (Julia Roberts) decide di mollare tutto e partire per un’avventura che cambierà per sempre la sua vita. Lascia New York e intraprende un viaggio di un anno, attraversando l’Italia, l’India e Bali, alla scoperta di sé. Ma è nella scena girata a Napoli che Liz si libera dall’ossessione del controllo del peso e si gode la sua pizza perché “È una pizza Margherita a Napoli: è un imperativo morale, godersela.” 31 i fotogrammi che compongono un percorso che, attraverso le scene più amate del grande schermo, ricostruisce la storia cinematografica della provincia italiana a tavola, fino a risalire alle radici della società contadina mediterranea. Tradizione, evoluzione ed estetica del gusto compongono il progetto Cinecibo che, attraverso le scene più amate del grande schermo, ricostruisce la storia cinematografica della provincia italiana a tavola, fino a risalire alle radici della società contadina mediterranea. Secondo questa prospettiva la rassegna, che vede Michele Placido nel ruolo di presidente sin dalla prima edizione, si inserisce nel progetto “Cinema e Cibo: valore mediterraneo” presentato dal Consorzio Cilento Incoming e inserito dalla Regione Campania nell’ambito iniziative collaterali all’Expo di Milano. L’intento è quello di divulgare e premiare le opere cinematografiche in grado di veicolare in maniera inedita il tema “I prodotti tipici della dieta mediterranea ed i luoghi del Cilento e Vallo di Diano e Alburni”. Sono attesi al festival registi, sceneggiatori, produttori e altre personalità di prestigio del mondo cinematografico che si sono distinte nella valorizzazione dell’arte culinaria, della territorialità e della tipicità enogastronomica locale e nazionale, alle quali verrà assegnato il Premio Cinecibo. Sono partner dell’iniziativa: Alma Seges, Terra Orti, Pasta Antonio Amato, Bisol, Hotel D’Inghilterra, Pizzaart, La Fattoria, Motta Servizi e Logistica, Ho.re.ca. La mostra sarà visitabile fino al 3 ottobre, dalle ore 16 alle 22. L’ingresso è libero.