La rossa, ad oggi, è la guida gastronomica più importante che premia la buona cucina nel mondo e Paolo Gramaglia, col suo President di Pompei, lo sa bene visto che sono anni che la sua bomboniera, con vista sugli scavi, brilla da anni ormai.
Dall’amicizia che lo lega ad Alessandro Feo, chef cilentano, è nata una serata all’insegna della buona cucina d’autore. Nello staff anche lo chef Gianluca Fattorusso. Un menu sobrio, quattro portate, ed una sorpresa finale.
Si parte dall’entrée rappresentato da un cubo di pasta e patate fritto, tartare di gambero e maionese al corallo.
Spavalda compare sul tavolo una triglia come antipasto. Sfilettata perfettamente, adagiata su salsa bouillabaisse, con crema di patate e cubo di patata viola. Un buon modo per rendere grazia ad un pesce mediterraneo dal gusto sublime.
Venendo al primo troviamo un risotto mantecato nel pomodorino giallo con gambero di nassa crudo, granita di riccio, carbone di lampone, iodio e sapidità. Un piatto dello chef Gramaglia che racconta il modo semplice quelli che sono i sapori mediterranei, e come ama dire il cuoco, un tuffo a mare dal trampolino del Vesuvio.
Per secondo è stato servito del baccalà su spuma di patate e polvere di friarielli napoletani.
Il dolce, molto scenico è decisamente buono, semifreddo al limone, su terra di cioccolato, sfera di gelè di agrumi, mirto e timo limonato, namelaka al cioccolato e arancia, gelato a liquirizia. Fresco e giustamente acidulo.
La serata si è conclusa con uno spaghetto a sorpresa.
Per il beverage si ci è affidati alla consulenza del noto sommelier di sala Rino Elefante.