SAPRI. I Comuni del Golfo di Policastro sono quelli che maggiormente hanno risentito dei problemi determinati dalle mareggiate di fine dicembre. Danni si sono segnalati lungo tutta la costa compresa tra Capitello e Sapri. La conta dei danni in quest’ultimo comune ha fatto registrare problemi ingenti, in diversi punti del territorio. I fenomeni che preoccupano sono molteplici.
Mareggiate a Sapri, i danni
Innanzitutto l’erosione costiera: “è il fenomeno più preoccupante che causa i maggiori danni essendo la maggiore fonte di pericolo – fanno sapere da palazzo di città – Da anni, ormai, la baia di Sapri, in particolar modo il tratto compreso fra l’impianti carburante Agip e il lido Lazzarella, costa bassa, è interessata da una erosione costiera in forte crescita. In tale tratto non esiste più da circa tre anni la spiaggia, soltanto la presenza di una protezione di massi realizzata più di 10 anni fa a ridosso del muro, poggiato su pali, ha impedito che il mare con la sua forza provocasse gravi e consistenti danni alle infrastrutture esistenti”.
Ma la spiaggia non rappresenta l’unico problema. Ad essere minacciato è addirittura il centro abitato che ormai viene invaso dalle mareggiate. Il fenomeno interessa in particolar modo la SS18 in prossimità del distributore Agip, Via Camerelle, Largo dei Trecento ed i giardini del Lungomare con le strutture presenti”.
La gravità della situazione, inoltre, è dimostrata dal fatto che la pressione d’urto dell’onda sviluppa una serie di sollecitazioni ritmiche e prolungate tali da generare le vibrazioni, di varia intensità e frequenza, dei fabbricati. “Tali sollecitazioni possono creare delle deformazioni anche irreversibili alle strutture portanti portando le stesse al collasso definitivo”, spiega il sindaco Antonio Gentile.
Infine vi sono il problema della continua necessità di chiudere la SS18 ogni qualvolta vi siano della mareggiate, le quali creano anche fenomeni di dissesto, e gli allagamenti che interessano in particolare l’abitato di località San Francesco.
Il riconoscimento dello stato di calamità naturale
Ecco perché l’amministrazione comunale ha deciso di chiedere il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Questo garantirebbe l’elargizione dei fondi necessari a rimuovere le situazioni di disagio segnalate ai danni di cittadini e attività economiche colpite dalle mareggiate nonché avviare interventi di prevenzione. All’indomani dei fenomeni meteo-marini il Comune è stato costretto a registrare danneggiamenti anche ad infrastrutture pubbliche come la seconda passeggiata del Lungomare; il danneggiamento dei canali e della rete fognaria.