VALLO DELLA LUCANIA. 1,3 milioni di euro. Questa la cifra che il Governo stanzierà per la Badia di Pattano. Fondi che arrivano direttamente dalla manovra economica, grazie ad un emendamento voluto dal senatore del Movimento 5 Stelle, Francesco Castiello.
Lo scopo è rendere questo importante monumento italo-greco un’attrattore turistico-culturale di rilevanza internazionale.
La badia di Pattano, infatti, è di notevole importanza storica. Essa rappresenta uno dei monasteri italo-greci meglio conservati del Meridione. Sorge nella frazione di Pattano. Della sua presenza si hanno notizie fin dal 993 d.C., ma è tra l’XI e il XIV secolo che vive il periodo di maggior floridità. Dal secolo successivo l’inizio di un rapido declino. Ad oggi del complesso è privato. Ed è questo uno dei motivi che ha innescato il dibattito in Parlamento.
Le contestazioni sono partite dall’on. Claudio Borghi, deputato della Lega. “Io adoro le dimore storiche – ha detto – ci sono tante dimore storiche che devono essere mandate avanti con i soldi del proprietario, in questo caso, invece, il proprietario, l’ing. Giuliani ha il suo santo in Paradiso, il senatore Francesco Castiello, che riesce a far dare 1,3 milioni di euro ad un privato per la badia di Pattano? Ma perché?”, si chiede Borghi. Il caso a Vallo della Lucania divide: a chi esprime perplessità per la scelta di destinare dei fondi ad un bene privato, c’è chi invece evidenzia l’importanza della badia di Pattano, la cui riqualificazione potrebbe dare slancio al turismo sul territorio.
In realtà che la manovra economica assegni beni a singoli beni non è una novità. Le risorse arrivano grazie a quelle che una volta erano chiamate “leggi mancia”, ovvero quella tipologia di intervento legislativo che diventa realtà grazie alla sollecitazione di singoli parlamentari e che finanzia svariati interventi particolari e limitati, da realizzare sul territorio, venendo incontro in particolar modo alle richieste delle realtà amministrative locali più piccole.
A segnalare i progetti da promuovere sono sempre i parlamentari, che in tal modo spesso tentano di risolvere problematiche sentite soprattutto (ma non solo) a livello locale.