La lettura dei frammenti rende chiaro che la teoria filosofica di Parmenide è basata in gran parte su principi linguistici o, per meglio dire, su principi che ai giorni nostri possono venire formalizzati in termini di linguistica o, se si preferisce, possono essere “tradotti” in tali termini, il che non significa affatto che non siano filosofici. [A. Bernabé, “Parmenide attraverso il prisma della linguistica”]
Si è chiusa domenica 13 settembre – dopo tre giorni di lavori – la nona edizione di Eleatica, sessione internazionale di filosofia antica promossa dalla Fondazione Alario per Elea-Velia Onlus e dal Comune di Ascea (SA), sotto la direzione scientifica di Livio Rossetti dell’Università di Perugia.
“Parmenide: tra linguistica, letteratura e filosofia” il leitmotiv dell’edizione 2015 della kermesse dedicata al pensiero eleatico e, più in generale, presocratico. Tema su cui Alberto Bernabé – docente in cattedra di quest’anno – ha costruito le sue lectiones magistrales: “Parmenide poeta: tradizione e innovazione nel Proemio”; “Parmenide attraverso il prisma della linguistica”; “Affermare negando: composti negativi in Parmenide”.
Un’Eleatica di taglio squisitamente filologico – dunque – quella proposta dal professore dell’Università Complutense di Madrid, particolarmente attento alle caratteristiche morfosintattiche, alle combinazioni stilistiche e alle suggestioni poetiche dei versi del filosofo di Elea, indagati con spirito interpretativo e rigore scientifico.
“C’è in lui una curiosa fascinazione per il frammento, che attiva il suo talento investigativo e la sua passione per ricostruire o intravedere la verità perduta nelle varie vicissitudini dei testi classici”: dichiara Marco Santamaría dell’Università di Salamanca, nel tracciare il ritratto dello studioso, i cui interventi rivelano un attento lavoro di critica testuale, di studio delle parole e di rigorosa traduzione, che deriva senza dubbio dalla sua formazione come linguista e a cui si deve gran parte del suo prestigio a livello internazionale.
Alle lectiones magistrales del “filosofo filologo” si sono aggiunti altri momenti significativi nell’ambito della manifestazione, appuntamento scientifico che – con cadenza biennale – raduna nella terra di Parmenide, presso la storica sede della Fondazione Alario, studiosi e appassionati provenienti da tutto il mondo: il conferimento della Cittadinanza Onoraria dell’Antica Città di Elea a Giovanni Cerri dell’Università degli Studi Roma Tre e a Emanuele Severino dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e l’inaugurazione del Museo del Paradosso, che raccoglie le opere artistiche del concorso “Pensare per Paradossi”, indetto dalla Fondazione Alario in collaborazione con la rivista Diogene e rivolto agli studenti delle scuole superiori.
Sabato 12 settembre, sotto la presidenza di Néstor-Luis Cordero, decano del Collegio dei Cittadini Onorari di Elea, Giovanni Casertano ha pronunciato la Laudatio Academica in onore Giovanni Cerri, soffermandosi sulle competenze multidisciplinari e sulla vastità di orizzonti culturali dello studioso, evidenti nel Mythologein, imponente volume di studi in onore del neo cittadino di Elea che contiene ben 85 contributi di altrettanti studiosi inerenti i vari ambiti a cui Cerri ha dedicato il suo impegno di ricerca: dall’epica alla lirica arcaica, dal teatro tragico e comico alla filosofia, dalla poesia ellenistica all’antropologia e alla semiotica, dalla prosa di età classica ed ellenistica alla metrica.
Domenica 13 settembre si è svolta invece la cerimonia in onore di Emanuele Severino. “Nel suo scritto più famoso, Ritornare a Parmenide, Severino si accostava in un modo tutto proprio al filosofo di Elea”: spiega Leonardo Messinese nella sua Laudatio Academica per il conferimento della cittadinanza onoraria al filosofo bresciano, in video conferenza con la Fondazione Alario. E precisa: “Egli lo ha idealmente incontrato nel luogo più decisivo, sulla porta dalla quale dipartono i sentieri della Notte e del Giorno e ha istituito con lui, per strappargli una verità fondamentale, un affascinante corpo a corpo, al termine del quale ha iniziato un percorso filosofico che, nel corso di oltre cinquant’anni, si è approfondito e consolidato al punto da costituire oramai un punto fermo per la discussione filosofica del nostro tempo ai più alti livelli”.
Un ricco e articolato programma quello di Eleatica 2015, che si è aperto con la presentazione delle più significative novità librarie sui presocratici e con l’istituzione di un fondo librario intitolato a Livio Rossetti in seno alla Biblioteca Alario, il cui patrimonio annovera opere di pregio inerenti la Storia della Filosofia Antica e la Scuola Eleatica, donate periodicamente dal responsabile scientifico del convegno e da autorevoli istituzioni culturali (Società Filosofica Italiana, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, Academy of Athens – Research Center of Ancient Philosophy, rivista PEITHO) e importanti case editrici (Adelphi, Rizzoli, ETS Pisa, Fabrizio Serra Editore, Levante Editore) operanti a livello nazionale e internazionale.