Richiesta di rinvio a giudizio per il sindaco di San Giovanni a Piro ed un funzionario comunale. Stando alle accuse della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania i due sarebbero responsabili di una serie di condotte, reiterate nel tempo, che avrebbero determinato danni all’ambiente, in particolare quello marino della frazione Scario. La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata lo scorso 23 ottobre dal sostituto procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania Vincenzo Palumbo.
Reflui in mare: le accuse
Secondo le contestazioni, Palazzo, in qualità di sindaco, e un funzionario dell’area lavori pubblici avrebbero “effettuato o permesso – senza la prescritta autorizzazione – lo scarico di acque reflue urbane provenienti dalla rete fognaria della frazione Scario senza subire alcun trattamento, ad eccezione di un mero pretrattamento di grigliatura”. Queste “confluivano direttamente in mare attraverso la condotta sottomarina, quest’ultima priva anche di concessione demaniale marittima”.
Pertanto “i reflui provenienti dalla rete fognaria del suddetto abitato, non collettati in alcun impianto di depurazione, venivano scaricati direttamente in mare”.
Insomma acque reflue urbane provenienti dalla rete urbana, “contaminate chimicamente e biologicamente” finivano in mare e “danneggiavano le acque marine e costiere”. Ciò avrebbe rischiato di creare problemi sia alle persone che all’ambiente marino con l’emissione di sostanze inquinanti.
L’udienza durante la quale si deciderà se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio è fissata per il prossimo 28 gennaio. Sono ritenute parti lese il Ministero dell’Ambiente e lo stesso Comune di San Giovanni a Piro.