Troppe falsità sul nome dei tifosi dell’Agropoli, chi ha sbagliato deve pagare ma non passare per un criminale.
La notizia dell’avvenuto riconoscimento da parte delle forze dell’ordine di venti tifosi dell’US Agropoli è certamente scappata di mano alla stampa locale rea in molti casi di aver amplificato, o addirittura modificato, la realtà dei fatti probabilmente all’unico scopo di dar maggior risalto alla notizia.
Prima di proseguire in ogni caso bisogna precisare che il seguente non è un articolo di difesa nei confronti di nessuno, se non in difesa della verità che troppo spesso ai giorni di internet si smarrisce facilmente. Chi va allo stadio con qualsiasi tipo di arma, bianca o non, che può provocare danno alle persone va punito. Sempre. E senza dubbio gli stessi cittadini di Agropoli sarebbero i primi a denunciare ogni sorta di violenza, da parte di chi che sia.
Quasi certamente però questo non è il caso in questione, perché non vi è stata violenza alcuna quindi prima di far passare un gruppo di persone per dei delinquenti criminali ci vuole sicuramente di più. I tifosi dell’Agropoli non sono dei criminali, non rubano nelle auto e tantomeno preparano raid (anzi si consiglia l’aggiornamento sulla conoscenza della definizione di raid). Questa è la verità di chi conosce quel gruppo di ragazzi che portano la propria passione in giro per mezza Italia ogni santa settimana. Un gruppo di persone che gira tutti gli stadi d’Italia nel ricordo del loro compianto capo ultrà che portano ogni settimana in uno stadio diverso. Troppo spesso questa tifoseria è stata etichettata come violenta, quando invece le prove dimostrano il contrario e senza dubbio si può affermare che ogni volta che questi ragazzi non si sono comportati correttamente hanno fatto mea culpa.
Tanti, infine, i messaggi arrivati sui social network da parte di tanti cittadini agropolesi: “Ragazzi unici,sostenitori unici ed esempio di civiltà unico!!!questi sono i ragazzi e tifosi agropolesi,che ogni anno si distinguono per la loro passione e soprattutto civiltà”, oppure, “Che stonzate che scrivono la tifoseria agropolese si è sempre distinta per il suo perbenismo”. Insomma un unico pensiero, a difesa dei tifosi dei delfini e soprattutto a difesa della verità.