Finita l’estate è tempo di bilanci e per l’ambiente questi non sono certi positivi. Ora che molti lidi smontano gli ombrelloni è possibile notare i danni creati. A denunciare il caso è Paolo Abbate, attivista per l’ambiente, che punta l’attenzione in particolare sulla situazione di Palinuro.
«Il lido Set sun, ad esempio, alle Saline – denuncia Abbate – è stato montato proprio sulla duna fiorita con giglio di mare senza il nulla osta del Parco che concedeva l’autorizzazione solo al di fuori della duna considerata area protetta.
Ebbene, adesso sta rispuntando faticosamente qualche cespuglietto del Pancrazio, che è noto ha una grande capacità di resilienza. Il fiore doveva essere fiorito e aver prodotto il frutto e i semi tra luglio e agosto: ma aveva proprio sopra il lido. Tutto questo non è purtroppo avvenuto e la flora tipica delle spiagge forse risorgerà in primavera se non vi saranno disturbi umani ad impedirglielo”.
Ma l’estate ha fatto registrare anche altri problemi ad esempio, evidenzia Abbate, la «Mancata osservanza della legge su i mozziconi di sigaretta, entrata in vigore il primo di luglio di quest’anno. Legge che prevede pesanti sanzioni ai trasgressori, cioè a chi abbandona le cicche nell’ambiente, perché contenenti sei veleni tossici per l’uomo e l’ambiente. Ebbene i comuni erano tenuti a posizionare portacenere nei luoghi di maggio frequenza, quindi anche le spiagge (“I comuni provvedono a installare nelle strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione sociale appositi raccoglitori per la raccolta dei mozziconi dei prodotti da fumo e delle gomme da masticare), sia ad attuare campagne di informazione insieme al ministero dell’Ambiente.
Ciò evidentemente è stato “dimenticato” da chi doveva far rispettare questa legge sacrosanta. Tanto è vero che una rapida visita alle spiagge frequentatissime della Cala del Cefalo di Marina di Camerota ( area Sic e Zps del Parco) davanti ad esempio alla discoteca il Ciclope, ci ha mostrato un cimitero di mozziconi di sigaretta che se non verranno raccolti subito dai gestori e dagli operatori ecologici di Camerota ,le sostanze tossiche entreranno nell’ecosistema marino, avvelenandolo. Il fatto grave è che la Cala non è un fenomeno isolato: ci scrivono e mandano foto anche amici di Ascea e di Chiatona (Ta) con lo stesso problema».
«Certo questa grave mancanza e negligenza verso la natura non corrispondno alla propaganda capillare che il sindacato dei balneari e l’assessorato all’ambiente di Camerota hanno diffuso e fatto specialmente per l’arrivo inaspettato e benvenuto della tartaruga marina che ha scelto quest’anno le spiagge libere di Marina di Camerota – conclude Abbate – Credo che la più importante e diffusa associazione ecologista quale è il WWF dovrà porsi al più presto il problema del rispetto di questa legge considerati i danni presenti e futuri dell’abbandono dei mozziconi nell’ambiente».
Insomma le leggi ci sono, chi le rispetta?